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Assistenza Infermieristica in Terapia Intensiva Respiratoria.

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La Unità di Terapia Intensiva Respiratoria (UTIR) rappresenta un’area specialistica di pneumologia ad alta complessità assistenziale, dedicata ai pazienti con insufficienza respiratoria acuta e/o insufficienza respiratoria cronica riacutizzata. Questi pazienti necessitano di supporto ventilatorio invasivo e non invasivo, o di ossigenoterapia ad alti flussi con monitoraggio continuo. Quali sono le responsabilità dell’Infermiere in questo contesto?

Perché la scelta dell’Utir?

Nell’UTIR saranno accolti anche pazienti con malattie neuromuscolari che richiedono una valutazione funzionale precoce per diagnosticare potenziali insufficienze respiratorie e determinare la necessità di avviare una ventilazione meccanica non invasiva o di passare a una ventilazione invasiva. Saranno inoltre accolti pazienti provenienti da unità di terapia intensiva convenzionali con difficoltà a essere svezzati dalla ventilazione meccanica invasiva e/o dalla tracheotomia.

A causa dell’alta intensità e complessità assistenziale l’infermiere si avvale dell’utilizzo di device elettromedicali come monitor multiparametrico, ventilatori meccanici, broncoaspiratori e pompe infusionali.

Un’altra peculiarità dell’UTIR è la presenza di emogasanalizzatore e di fibroscopi, che all’occorrenza permettono esami diagnostici necessari alla corretta gestione del paziente.

E’ opportuno che il personale infermieristico abbia un’adeguata formazione in campo intensivo, la quale figura si delinea come professionista capace di garantire alla persona in situazione di potenziale o reale criticità vitale, un’assistenza completa e globale anche attraverso l’utilizzo di strumenti e presidi di rilevante componente tecnologica ed informatica.

Quando un paziente viene ricoverato in UTIR, dopo una rapida valutazione e stabilizzazione delle condizioni cliniche, l’infermiere determina il piano assistenziale tramite diagnosi infermeristiche specifiche che permettono di individuare gli interventi volti al raggiungimento degli obiettivi.

La maggior parte dei pazienti in UTIR presenta presidi invasivi quali sondino naso gastrico, cannula tracheale, catetere venoso centrale, catetere vescicale ecc..ed è quindi soggetto ad alto rischio di sviluppare infezioni se non gestito adeguatamente.

In questo l’infermiere è in prima linea in quanto, avvalendosi di protocolli aziendali basati sulle evidenze scientifiche (Evidence best practice), previene complicanze come sepsi  o la formazione di lesioni da decubito.

Riguardo la funzione respiratoria, di fondamentale importanza è il ruolo dell’infermiere durante la ventilazione meccanica invasiva, soprattutto nella fase del riconoscimento precoce di eventuali compromissioni degli scambi gassosi.

L’infermiere responsabile deve sapere riconoscere i segni fondamentali di peggioramento di un’Insufficienza Respiratoria Acuta conoscere il funzionamento, l’utilizzo e i possibili inconvenienti dei dispositivi utilizzati e avere la capacità di interpretare i dati rilevati dal monitoraggio oltre che essere in grado di agire in modo adeguato in caso di fallimento.

Qual è il compito dell’Infermiere in Utir?

Compito dell’infermiere è di constatare, mediante esame clinico, l’adattamento del paziente a tale terapia, attraverso:

  • L’auscultazione bilaterale del torace;
  • Il controllo della frequenza respiratoria in relazione alle impostazioni del ventilatore;
  • Il monitoraggio della SpO2;
  • L’osservazione dell’espansione del torace;
  • Il monitoraggio dei parametri della ventilazione meccanica.

L’Infermiere dell’Utir e la necessaria conoscenza della farmacoterapia

Altra prerogativa dell’infermiere di terapia intensiva respiratoria è un’ottima conoscenza della farmacologia in quanto la maggior parte dei farmaci vengono somministrati in infusione continua con dei dosaggi molto precisi, che se somministrati utilizzando un’unica via infusionale, potrebbero presentare alcune interazioni tra loro.

Dott. Salvatore Callea, Infermiere

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