Assistenti Infermieri, solo un guazzabuglio normativo?
Egr. Direttore,
mentre gli OSS esprimevano le loro preoccupazioni sulla figura dell’OSS e sulla nuova figura durante la conferenza stampa in parlamento, alla quale sono stati invitati sia la maggioranza che la minoranza, dimostrando un disinteresse per questa professione con la loro assenza, le regioni approvavano l’assistente infermiere. Questo accordo è stato il risultato di una decisione politica e di una parte della professione infermieristica, svalutando la figura dell’OSS. Confermiamo tutte le criticità precedentemente evidenziate. Osserviamo che molti quotidiani hanno riportato questa novità senza analizzarne le cause, limitandosi a promuovere questa professione e creando ulteriore confusione nella categoria. Invece di adottare misure chiare e concrete, non si è affrontata la mancanza di incremento economico, il lavoro in équipe numericamente adeguate e l’evitare l’abuso di professione.
Molte domande rimangono irrisolte, sollevando questioni di responsabilità sia per gli infermieri che per gli OSS. Come verranno retribuiti? Quali contratti verranno utilizzati? Questa figura sembra essere una rivisitazione del passato, con un futuro che appare come un miraggio. Il provvedimento non fornisce le risposte adeguate richieste dagli OSS. L’OSS FC e l’assistente infermiere svolgono le stesse funzioni, senza che le istituzioni riconoscano e valorizzino il lavoro che già svolgono.
Chi si assume le responsabilità di un ulteriore fallimento? I sussidiari dello stato? O i sostenitori a vario titolo.
Tralasciando una sanatoria per coloro che possiedono la licenza media e che abbiano prestato servizio per almeno cinque anni negli ultimi otto, è fondamentale concentrare l’attenzione sulla necessità di vigilare e monitorare la fase applicativa. È essenziale garantire la corretta definizione dei parametri di accreditamento per evitare il rischio di un abbassamento della qualità dell’assistenza nelle RSA. Gli sponsor di questa manovra mirano a ridurre gradualmente i costi del lavoro, ma è imperativo che ciò non comprometta la qualità del servizio offerto.
La politica e i sussidiari hanno portata avanti questo progetto senza un confronto con le associazioni maggiormente rappresentative in un confronto vero.
Quali sono i nodi da sciogliere:
– non definiti i fondi per l’istituzione;
– non previsto obbligo assicurazione se pur responsabili;
– non prevista nessuna carta etica eppure avranno un ruolo importante in attività oggi svolte da infermieri;
– non prevista una riqualificazione per chi già in possesso dell’attestato di Oss FC (20 anni senza aver esercitato le competenze previste oggi si aggiungono);
– si è parificato 5 anni di lavoro come oss con il livello di scuola superiore , una decisione veramente poco saggia . Per le attività che andranno a svolgere oggi dell infermiere con laurea.
Domande:
– come applica la supervisione diretta l infermiere? Quando nelle RSA o domicilio non c’è?
– l infermiere come accerta che l oss A I ha abilità e competenza consapevole e responsabile?
Quali standard di oss AI rispetto agli Oss?
Quali standard di Oss AI rispetto ad infermieri?
Questa figura darà risposte alle RSA poiché non hanno infermieri, figura che verrà messa repentaglio senza protezione della legge Gelli, il rischio che verrà determinato l abuso di professione, perché sono tutte competenze infermieristiche senza copertura legale, risposte che vanno verso non una valorizzazione, ma a uno schiavismo senza riconoscimento… abbassando la qualità assistenziale in un investimento a perdere.
Colleghi dobbiamo trovare un modo per fare sentire la voce della professione.
Ermes Rotondi, OSS
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