Assistenti Infermieri Infermieri OSS Pazienti Sanità assistenti infermieri, infermieri, operatori socio sanitari, oss, pazienti Redazione Assocarenews.it 21 Settembre 2024 0 Commenti

Assistente infermiere vs infermiere laureato: differenze, competenze e responsabilità.

Ascolta l'articolo

Quali sono le differenze tra assistente infermiere e infermiere laureato? Chi ha più competenze, responsabilità e autonomia nel settore sanitario?

Nelle ultime settimane il futuro ruolo dell’assistente infermiere è diventato sempre più rilevante nel settore sanitario che verrà. Tuttavia, molti si chiedono: un assistente infermiere può davvero sostituire un infermiere laureato? In questo articolo esploreremo le principali differenze in termini di formazione, competenze e responsabilità tra queste due figure professionali, per capire quali mansioni possono effettivamente essere affidate a un assistente infermiere e quali richiedono l’intervento di un infermiere qualificato.

Formazione: assistente infermiere vs infermiere laureato.

L’assistente infermiere completa un corso di formazione regionale di circa 500 ore, che fornisce competenze pratiche per svolgere mansioni di supporto sotto la supervisione di un infermiere qualificato. Questa figura è fondamentale per alleggerire il carico di lavoro degli infermieri nei contesti ospedalieri e domiciliari, ma il suo campo di azione è limitato.

D’altra parte, l’infermiere laureato ha alle spalle un percorso universitario di almeno 3 anni, durante il quale acquisisce competenze teoriche e pratiche che gli permettono di gestire in autonomia casi clinici complessi. La formazione continua e la specializzazione sono componenti essenziali per un infermiere, il che gli consente di intervenire in situazioni critiche.

Mansioni e competenze.

Gli assistenti infermieri si occupano principalmente di attività quali:

Misurazione dei parametri vitali (pressione arteriosa, temperatura, ecc.)
Cura di base dei pazienti (alimentazione, igiene personale)
Somministrazione di farmaci non endovenosi sotto supervisione
Esecuzione di esami semplici (es. elettrocardiogrammi)

Tuttavia, la gestione autonoma di pazienti con condizioni complesse è competenza esclusiva degli infermieri laureati, i quali sono preparati per:

La gestione del dolore
La prevenzione delle cadute
Il controllo delle infezioni
Il monitoraggio delle condizioni vitali di pazienti con patologie complesse
La gestione delle emergenze cliniche

Responsabilità e autonomia.

La differenza più significativa tra queste due figure professionali sta nella responsabilità clinica. Un infermiere laureato ha la responsabilità di prendere decisioni cruciali per la salute del paziente. Questo include la gestione del trattamento, la valutazione dei rischi e l’intervento in caso di deterioramento delle condizioni cliniche.

Gli assistenti infermieri, invece, devono operare sotto la supervisione di un infermiere, non avendo le qualifiche per agire autonomamente in situazioni complesse. In caso di errore, la responsabilità legale ricade sull’infermiere supervisore.

Gli infermieri hanno abbastanza tempo per le loro competenze?

Una delle domande più frequenti è se gli infermieri abbiano sufficiente tempo per dedicarsi alle attività complesse per cui sono formati. Con l’aumento del numero di pazienti e la riduzione del personale, spesso gli infermieri sono oberati di compiti che potrebbero essere svolti da assistenti infermieri, come la misurazione dei parametri vitali o la gestione di medicazioni semplici. Questo, purtroppo, toglie loro tempo prezioso per concentrarsi sulla gestione delle patologie complesse.

Valido supporto sì, ma mai l’Assistente potrà sostituire l’Infermiere. Almeno così ci dicono oggi.

In sintesi, l’assistente infermiere rappresenta un valido supporto per l’infermiere laureato, ma non può sostituirlo nelle mansioni più complesse e critiche. La formazione e le responsabilità di un infermiere laureato sono fondamentali per garantire un’assistenza sanitaria completa e sicura. L’assistente infermiere, lavorando sotto la supervisione dell’infermiere, può contribuire a migliorare l’efficienza dei servizi, ma non può assumersi la stessa responsabilità clinica.

Seguici anche su: