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Assistente Infermiere: un dibattito aperto sugli OSS.

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Egr. Direttore,

il recente dibattito sull’introduzione della figura dell’assistente infermiere ha sollevato numerose preoccupazioni tra gli operatori socio-sanitari (OSS) e i professionisti del settore assistenziale. La proposta della FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), pur mirata a rispondere alla crescente carenza di personale qualificato, ha aperto un confronto acceso riguardo alle reali implicazioni che questa nuova figura potrebbe comportare.

Un Peggioramento della Qualità Assistenziale?

Secondo quanto dichiarato dai rappresentanti del Migep Oss e dagli Stati Generali Oss, l’introduzione dell’assistente infermiere non risolverebbe le problematiche esistenti, bensì potrebbe peggiorare la qualità dell’assistenza. Gli OSS, infatti, rischiano di vedersi attribuite responsabilità e competenze sempre maggiori, senza il giusto riconoscimento economico e contrattuale. Questo sovraccarico non solo graverebbe sugli operatori, ma potrebbe compromettere la qualità del servizio reso ai cittadini.

Un Ruolo di Supporto per gli OSS

Mentre gli infermieri potrebbero vedere una valorizzazione del proprio ruolo grazie a questo cambiamento, gli OSS rischiano di rimanere relegati a posizioni di supporto, con un aumento delle competenze senza adeguate tutele. Le strutture private potrebbero trarre vantaggio da questa riorganizzazione, riducendo i costi e limitando le nuove assunzioni, ma gli operatori e i cittadini potrebbero pagare le conseguenze di una sanità sempre più orientata al risparmio piuttosto che alla qualità dell’assistenza.

La Voce degli Operatori Socio-Sanitari

Minghetti e Sorrentino hanno espresso la necessità di aprire un confronto costruttivo tra tutte le parti interessate. La figura dell’assistente infermiere potrebbe, infatti, rappresentare una “sanatoria generalizzata” della formazione OSS, senza una chiara regolamentazione né percorsi formativi adeguati. La FNOPI sembra ripetere gli errori del passato, ignorando le istanze degli OSS e limitandosi a una gestione politica della situazione.

La Soluzione: Riconoscimento e Formazione

La chiave per affrontare la crisi del personale sanitario non risiede nella semplice creazione di nuove figure professionali, ma nel riconoscimento reale delle competenze degli OSS e nella definizione di percorsi formativi specifici e qualificati. Solo un dialogo aperto e una collaborazione tra tutte le figure professionali coinvolte possono garantire un futuro sostenibile per la sanità e una migliore qualità delle cure per i cittadini.

È necessario aprire un dialogo tra FNOPI e le organizzazioni che rappresentano gli OSS per trovare soluzioni condivise che non danneggino ulteriormente il sistema sanitario, ma che lo rendano più efficiente e sostenibile.

Angelo Minghetti, Federazione Migep Oss

Gennaro Sorrentino, Stati Generali Oss

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