Assistente Infermiere: almeno un anno per attivare la nuova figura che riqualifica gli OSS.
Il futuro della sanità pubblica si trasforma, ma non senza polemiche. La nuova qualifica di Assistente infermiere, destinata a riqualificare il percorso professionale degli Operatori Socio-Sanitari (OSS), sta facendo discutere. Mentre alcune Regioni la vedono come una soluzione per risparmiare e, soprattutto, per colmare la carenza di infermieri, sindacati e rappresentanti degli stessi OSS – e persino alcuni infermieri – esprimono forti critiche.
Una promessa dal profilo controverso.
Il nuovo profilo nasce dall’insuccesso della formazione complementare degli OSS, sancita nell’Accordo del 2003, che aveva evidenziato lo scarso impatto organizzativo. L’idea ora è quella di indirizzare direttamente la carriera degli OSS verso la qualifica di Assistente infermiere, che dovrebbe garantire una maggiore professionalizzazione e, ipoteticamente, ridurre i costi per le aziende sanitarie.
Secondo alcune dichiarazioni, persino assessori regionali hanno espresso ottimismo, affermando che la nuova figura potrebbe risolvere la grave carenza di infermieri nelle strutture sanitarie. Tuttavia, il consenso non è unanime: mentre da un lato si punta ai presunti risparmi economici, dall’altro le critiche degli stessi operatori sottolineano come le spese sostenute per affittare e mettere a norma studi siano state ingenti, e il diritto alla libera professione rischierebbe di essere negato a molti.
Tempi e procedure: un percorso lungo e incerto.
Uno degli aspetti più critici riguarda i tempi di attuazione. Per il primo Assistente infermiere che prenderà servizio, occorreranno almeno sei mesi di procedure di reclutamento – mentre i corsi di formazione potrebbero durare anche dodici mesi. Inoltre, è necessario attendere l’adozione di un DPCM che recepisca l’Accordo Stato/Regioni, di cui al momento non si hanno ancora notizie.
Le tappe principali finora percorse sono:
- 3 ottobre 2024: Firma dell’Accordo in Conferenza Stato/Regioni per l’istituzione del profilo di Assistente infermiere (testo articolato in 24 articoli) e per la revisione del profilo dell’OSS.
- 18 dicembre 2024: Modifica dell’Accordo con l’inserimento di due articoli che correggono errori materiali e ridefiniscono l’invarianza finanziaria.
Caratteristiche della nuova qualifica.
Tra le principali caratteristiche della qualifica di Assistente infermiere emergono:
- Operatore di interesse sanitario: Secondo l’art. 1, comma 2, della legge 43/2006.
- Riconducibilità ai profili socio-sanitari: In linea con l’art. 5, comma 2, della legge 3/2018 (con qualche anomalia riguardo al ruolo dell’educatore professionale).
- Requisiti minimi: È necessario il possesso di un diploma di scuola superiore e una qualificazione pregressa come OSS con almeno 24 mesi di anzianità (con deroghe previste dal comma 2 dell’art. 6).
- Formazione regionale: I corsi dovranno avere una durata minima di 500 ore, con una durata compresa tra 6 e 12 mesi.
- Equivalenza formativa: L’attestato di OSS con formazione complementare sarà equipollente alla nuova qualifica.
- Normativa di riferimento: Il profilo diventerà esecutivo solo con il recepimento tramite DPCM su proposta del Ministro della Salute, mentre gli aspetti normativi ed economici saranno definiti nel CCNL del comparto Sanità.
- Iscrizione agli ordini: La nuova figura non potrà essere iscritta a un ordine professionale, anche se si sta valutando la creazione di elenchi nazionali.
- Tutela assicurativa: Non fruirà delle prerogative assicurative previste dalla legge Gelli, poiché non rientra tra le vere e proprie professioni sanitarie.
Un dibattito che si accende.
Il dibattito sulla nuova qualifica riflette le tensioni che attraversano la sanità pubblica: da una parte, le Regioni e alcuni assessori vedono in questa misura un’opportunità per ottenere risparmi e affrontare la carenza di personale; dall’altra, sindacati e operatori temono che le promesse non si traducano in una reale valorizzazione professionale, rischiando di penalizzare ulteriormente il sistema.
L’attesa di una risposta normativa e operativa, unitamente alle critiche per tempi troppo lunghi, rischia di trasformare questo passaggio in un ulteriore motivo di frustrazione per migliaia di operatori che già oggi affrontano turni massacranti e carichi di lavoro insostenibili.
Un punto decisamente controverso.
Mentre il settore sanitario si confronta con riforme e revisioni che mirano a garantire efficienza e risparmio, la nuova qualifica di Assistente infermiere rimane un punto controverso. Se da un lato le aspettative di risparmio e di risoluzione della carenza di infermieri spingono le Regioni a investire in questa strada, dall’altro i lunghi tempi di attuazione e le incertezze normative alimentano il dissenso tra chi ha già investito sul proprio futuro. La questione resta aperta, con il sistema sanitario che attende una soluzione concreta prima che, il 31 dicembre 2025, scada la possibilità di esercitare la libera professione al di fuori dell’orario di lavoro – un termine che potrebbe segnare l’inizio di una nuova fuga di personale.
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