Arriva l’Assistente Infermiere: nuova figura tra Infermiere e OSS per contrastare fuga personale sanitario.
Un tentativo di arginare l’emergenza negli ospedali.
La sanità lombarda è in difficoltà: la carenza di infermieri sta mettendo sotto pressione gli ospedali e le strutture sanitarie. Per far fronte a questa emergenza, la Regione Lombardia introduce una nuova figura professionale: l’Assistente, un ruolo intermedio tra l’Infermiere e l’Operatore Socio-Sanitario (OSS).
L’obiettivo? Colmare il vuoto lasciato dagli infermieri in fuga e garantire la continuità dell’assistenza nei reparti, affidando agli Assistenti una serie di compiti finora riservati al personale infermieristico.
Chi è l’Assistente Infermiere e cosa potrà fare?
Questa nuova figura avrà una formazione minima di 500 ore, che gli permetterà di svolgere mansioni più avanzate rispetto a un OSS, ma senza raggiungere la piena autonomia dell’infermiere.
Tra le competenze previste rientrano:
✔️ Esecuzione di elettrocardiogrammi (ECG);
✔️ Gestione della nutrizione enterale, tramite sondini e stomie;
✔️ Supporto nelle attività assistenziali di base e avanzate.
Secondo la Regione, l’introduzione degli Assistenti consentirà agli infermieri di concentrarsi su attività più complesse, migliorando l’efficienza dei reparti e riducendo il carico di lavoro del personale sanitario.
Un’opportunità o un rischio per la qualità dell’assistenza?
L’introduzione di questa figura sta già facendo discutere. Se da un lato potrebbe essere una soluzione per tamponare l’emergenza negli ospedali, dall’altro emergono dubbi sulla formazione e sulle reali competenze degli Assistenti.
Le principali criticità sollevate dagli esperti del settore riguardano:
⚠️ Una formazione ritenuta insufficiente: 500 ore basteranno per gestire pratiche delicate come la nutrizione enterale o l’esecuzione di ECG?
⚠️ Rischio di sostituire gli infermieri con personale meno qualificato, invece di migliorare le condizioni di lavoro e rendere più attrattiva la professione infermieristica.
⚠️ Qualità e sicurezza delle cure: sarà garantita la stessa qualità assistenziale affidando mansioni infermieristiche a personale con una formazione ridotta?
Il futuro dell’Assistente Infermiere in Lombardia.
Il progetto lombardo rappresenta un tentativo concreto di affrontare la crisi del personale sanitario, ma il dibattito è aperto. Si tratta di una soluzione efficace o di un compromesso che potrebbe mettere a rischio la qualità delle cure?
Nel frattempo, la vera sfida rimane il miglioramento delle condizioni di lavoro degli infermieri, per evitarne la fuga verso il settore privato o l’estero. Solo così si potrà garantire un servizio sanitario pubblico efficiente e sicuro per tutti.
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