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Anticorruzione. Infermieri gettonisti, fenomeno in crescita: spesa previsionale aumentata del 49%.

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Il ricorso a medici e infermieri “a gettone” nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN) continua a crescere, nonostante la fine ufficiale della pandemia e l’introduzione di norme che ne limitano l’utilizzo. Dal 2019 al 2024, la spesa previsionale per questi professionisti ha raggiunto i 2,141 miliardi di euro, con un incremento del 48,7% per gli infermieri nel solo 2024.

I numeri del fenomeno.

Secondo i dati emersi dal rapporto dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), nel 2024 la spesa previsionale per i medici a gettone è stata di 42,3 milioni di euro, con un aumento del 20,1% rispetto al 2023. Per gli infermieri, invece, la spesa previsionale ha raggiunto i 5,8 milioni di euro, segnando un balzo del 48,7%.

Nonostante il decreto legge n. 34 del 30 marzo 2023, che limita il ricorso ai “gettonisti” ai soli casi di estrema necessità, il fenomeno è in costante crescita. A fine 2023, la spesa effettiva per medici e infermieri a gettone ammontava a 1,827 miliardi di euro, con una previsione di ulteriori 314 milioni di euro per il 2024.

La distribuzione geografica.

Il Piemonte si conferma la regione con il maggior numero di medici e infermieri a gettone, accogliendo un quarto del totale nazionale. Seguono:

  • Lombardia: 105 milioni di euro (22,95% della spesa complessiva)
  • Toscana e Sardegna: tra le regioni con i numeri più alti

Per quanto riguarda i soli medici, Veneto e Sicilia sono in testa alla classifica, mentre per gli infermieri la Lombardia è la regione con il numero più alto, seguita da Abruzzo e Piemonte.

Le procedure di selezione.

Nel 2024, la modalità prevalente per il reclutamento degli infermieri a gettone è stata la procedura negoziata senza previa pubblicazione, mentre il ricorso alla procedura aperta è rimasto marginale. Per i medici, invece, si è fatto largo uso dell’affidamento diretto e della procedura negoziata per appalti sotto la soglia comunitaria.

Le cause del fenomeno.

Nonostante la fine ufficiale della pandemia dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 5 maggio 2023, il ricorso a medici e infermieri a gettone continua a crescere. Tra le cause principali:

  • Carenza cronica di personale nel SSN, aggravata dalla pandemia.
  • Flessibilità offerta dai “gettonisti”, che permette di coprire rapidamente i turni vacanti.
  • Mancanza di investimenti strutturali nella formazione e nel reclutamento di personale stabile.

Le implicazioni per il sistema sanitario.

L’aumento del ricorso a medici e infermieri a gettone solleva preoccupazioni sulla qualità dell’assistenza e sulla sostenibilità economica del SSN. Tra le criticità:

  • Costi elevati: il ricorso ai “gettonisti” è spesso più oneroso rispetto all’assunzione di personale stabile.
  • Instabilità del personale: la mancanza di continuità nell’assistenza può compromettere la qualità delle cure.
  • Rischio di abusi: l’uso massiccio di procedure negoziate e affidamenti diretti potrebbe favorire pratiche poco trasparenti.

Il fenomeno dei medici e infermieri “a gettone” è un sintomo delle criticità strutturali del Servizio Sanitario Nazionale. Per invertire la rotta, è necessario investire in formazionereclutamento e stabilizzazione del personale, garantendo al contempo condizioni di lavoro dignitose e salari competitivi.

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