Gio. Lug 4th, 2024

L’Ausl Romagna continua a trovarsi in una situazione finanziaria difficile, con un bilancio preventivo per il 2024 che registra un deficit di oltre 173 milioni di euro. Questo risultato preoccupa non solo a livello locale, ma anche a livello regionale, evidenziando le sfide nel mantenere l’equilibrio finanziario nel settore sanitario.

Un Deficit Ricorrente

Il deficit di 173.516.638 euro per il 2024 rappresenta un miglioramento rispetto al buco di quasi 220 milioni di euro registrato nel 2023, ma resta comunque una cifra considerevole. La copertura di questo deficit richiederà ulteriori sforzi sia da parte della Regione Emilia-Romagna sia del governo nazionale. Nonostante il miglioramento, la strada per risanare i conti si prospetta ancora in salita.

La Situazione a Livello Regionale

La situazione dell’Ausl Romagna, che copre le province di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena, è la più critica tra le aziende sanitarie regionali, fatta eccezione per la provincia di Bologna che, accorpando Rizzoli, Ausl e Azienda Ospedaliero Universitaria, presenta un passivo complessivo di 180 milioni di euro.

Le Reazioni Politiche

La consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini, ha espresso preoccupazione riguardo al disavanzo della sanità della Regione Emilia-Romagna. “Anche quest’anno la sanità della Regione Emilia-Romagna ha un disavanzo importante. Il debito delle aziende regionali nei bilanci preventivi 2024 ammonta a 773.616.063 euro”, ha dichiarato la Castaldini. Nonostante l’incremento delle risorse investite dal governo nel fondo sanitario nazionale e per il recupero delle liste d’attesa, la gestione regionale continua a registrare perdite.

Conclusioni

La situazione finanziaria dell’Ausl Romagna e delle altre aziende sanitarie regionali rappresenta una sfida significativa per il 2024. Mentre alcuni miglioramenti sono stati fatti, il cammino per raggiungere l’equilibrio finanziario è ancora lungo e difficile. La collaborazione tra Regione e governo sarà essenziale per garantire che i servizi sanitari possano continuare a operare senza ulteriori interruzioni.


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