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Andria: il successo del progetto “Infermiere di processo” al Pronto Soccorso del Bonomo.

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Un mese dopo l’introduzione della figura dell’infermiere di processo nel Pronto Soccorso dell’ospedale Bonomo di Andria, i primi risultati confermano il valore di questa iniziativa. Il progetto, voluto dalla ASL BT, punta a migliorare la comunicazione con pazienti e familiari, riducendo le tensioni nelle lunghe attese tipiche del Pronto Soccorso.

Il ruolo dell’infermiere di processo.

L’infermiere di processo, armato di un tablet, opera in un’area compresa tra la sala d’attesa e il triage, svolgendo un ruolo fondamentale di:

  • Counselling e accoglienza: Fornisce supporto emotivo e psicologico a pazienti e caregiver.
  • Comunicazione costante: Aggiorna i familiari sull’iter clinico-diagnostico del paziente.
  • Gestione delle richieste: Risponde alle domande dei pazienti in attesa, favorendo un clima di trasparenza.

Secondo il direttore del Pronto Soccorso di Andria, Ernesto La Salvia, questa figura contribuisce a mitigare l’aggressività crescente dei pazienti e familiari, spesso frustrati da un sistema sanitario che fatica a rispondere alle loro esigenze.

Un sistema sotto pressione.

Nonostante l’efficacia del progetto, il contesto rimane critico:

  • Accessi elevati: Nel 2024, il Pronto Soccorso del Bonomo ha registrato circa 32.000 accessi.
  • Carenza di personale: Attualmente, sono presenti solo 28 infermieri rispetto ai 38 previsti dalla pianta organica.
  • Condizioni strutturali limitate: L’impossibilità di ampliare gli spazi dell’ospedale aggrava le difficoltà.

«L’iniziativa merita di essere portata avanti», sottolinea La Salvia, «ma deve essere accompagnata da un adeguamento del personale per sostenere le crescenti necessità».

Un modello da replicare?

Il progetto dell’infermiere di processo potrebbe diventare un modello per altri ospedali, contribuendo a:

  • Migliorare la comunicazione tra struttura sanitaria e utenza.
  • Ridurre le tensioni e l’aggressività verso il personale sanitario.
  • Offrire un servizio più umano e orientato ai bisogni del paziente.

Tuttavia, per garantire il successo a lungo termine, è necessario un intervento più ampio che includa il potenziamento delle risorse umane e strutturali.

Il progetto di Andria dimostra che, anche in un sistema sanitario sotto pressione, l’innovazione e l’attenzione alla comunicazione possono fare la differenza.

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