Amsi-Umem-Uniti per Unire: Appello ai Grandi del G7 dopo il Vertice in Puglia.
Aodi: “Basta con le promesse a vuoto. L’Italia si faccia valere a livello internazionale per sostenere i Paesi più bisognosi, promuovendo la pace, la crescita economica, la formazione sanitaria, e combattendo fame e povertà.”
“Le nostre associazioni, con l’impegno costante di Amsi, l’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, di Umem, l’Unione Medica Euromediterranea, di Co-mai, la Comunità del Mondo Arabo in Italia, e del Movimento Internazionale Interculturale Uniti per Unire, si uniscono per rivolgere l’ennesimo appello ai Grandi del G7. Apprezziamo il Piano Mattei dell’Italia, ma la nostra politica estera deve finalmente affermarsi per sostenere i Paesi più bisognosi. È necessario lavorare sui processi di pace, sulla crescita economica, sulla formazione sanitaria, e combattere fame e povertà. Basta con le promesse a vuoto e i tornaconti personali”, ha dichiarato Foad Aodi, Presidente di Amsi, Co-Mai e Uniti per Unire.
Aodi ha spiegato che dal 2000, con la nascita delle associazioni di cui è promotore, ha cercato di creare una comunicazione basata su verità, indagini e notizie attendibili, e ha lavorato su un doppio fronte: come medico e come comunicatore. “Abbiamo sempre valorizzato e raccontato il vissuto delle comunità italiane di origine straniera, prestando particolare attenzione a quelle in difficoltà a causa di conflitti, pandemie e crisi economiche e sanitarie.”
Aodi ha seguito da vicino le quattro fasi dell’immigrazione in Italia:
- Arrivo di studenti stranieri (anni ’70-’80).
- Arrivo di professionisti laureati dai Paesi dell’Est.
- Arrivo di cittadini africani durante la Primavera Araba.
- Arrivo di professionisti sanitari durante la pandemia.
Aodi critica la mancanza di azioni concrete da parte della politica internazionale per l’integrazione e il supporto alla buona immigrazione, sottolineando che gli sbarchi clandestini sono spesso causati da criminali senza scrupoli.
“Con le nostre associazioni, lottiamo per incentivare una cooperazione internazionale che miri a fermare gli esodi incontrollati, creando condizioni per una buona sanità, una buona politica e invocando la pace. È necessario lavorare sulla crescita delle nuove generazioni di professionisti sanitari nei loro paesi di origine, sostenendo l’economia locale e l’occupazione, e costruendo strutture ospedaliere all’avanguardia.”
Aodi esorta i Paesi ricchi a sostenere le economie locali e i professionisti sanitari dei Paesi in difficoltà, come Yemen, Siria, Iraq, Libia, Sudan e Somalia, e a creare corridoi sanitari nella Striscia di Gaza.
“La pace non si ottiene a parole. La politica mondiale deve diventare uno strumento reale di sostegno e cambiamento, non un interesse personale di pochi. Papa Francesco è l’unico che si è speso concretamente per la pace, e lo ringraziamo per il suo impegno.”
Aodi conclude che l’Italia deve attuare una politica estera forte e efficace, promuovendo il benessere della collettività mondiale. “È così che si può vedere finalmente la buona politica, quella fatta per la gente e con la gente.”
Così il Prof. Foad Aodi, Esperto in Salute Globale, Presidente di Amsi, Co-Mai e Uniti per Unire, Docente di Tor Vergata, membro del Registro Esperti della Fnomceo dal 2002, già quattro volte Consigliere dell’Ordine dei medici di Roma, Direttore Sanitario del Centro Medico Iris Italia e Membro del Comitato Direttivo AISI.
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