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Dott. Alfredo Iannaccone
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AMSI-UMEM-AISC-UNITI PER UNIRE. Giornata Nazionale del Personale Sanitario 2025: criticità, analisi e proposte per il futuro della sanità italiana.
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Aodi: “Basta parole, servono fatti. Valorizzazione economica, investimenti sulle nostre eccellenze, stop alla fuga all’estero e garanzia di cure di qualità. Il Governo intervenga con misure strutturali su stipendi, carenze di personale e medicina difensiva”.
INDAGINI AMSI CON I NOSTRI GRAFICI IN ALLEGATO
IL RIEPILOGO DELLE CRITICITA’ DEI PROFESSIONISTI SANITARI IN ITALIA-EUROPA-MONDO E LE NOSTRE PROPOSTE PER LA POLITICA
ROMA, 20 febbraio 2025 – “La Giornata Nazionale del Personale Sanitario rappresenta un’occasione fondamentale per analizzare le criticità che affliggono il settore e per proporre soluzioni concrete. Il Decreto Milleproroghe 2025 (D.L. 202/2024) ha segnato un traguardo importante con la proroga fino al 31 dicembre 2025 per il recupero dei crediti ECM, un risultato ottenuto grazie all’impegno costante di Amsi (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), Umem (Unione Medica Euromediterranea), Uniti per Unire e AISC (Agenzia Britannica Internazionale Informazione Senza Confini).
Tuttavia, la formazione è solo un tassello di un quadro molto più complesso che necessita di interventi strutturali su più fronti. I professionisti sanitari attraversano un momento difficile e delicato e certamente siamo di fronte ad un passo importante come il riconoscimento della formazione qualificata, ma le criticità da risolvere restano davvero tante”.
Così esordisce nelle sue dichiarazioni, accanto al Direttivo delle Associazioni, il Prof. Foad Aodi, presente oggi 20 febbraio al convegno organizzato dal Ministero della Salute per la Giornata del Personale Sanitario 2025, nella veste di Presidente Amsi-Uniti per Unire e di Direttore AISC.
Aodi, ricordiamolo, è anche medico, giornalista internazionale ed esperto in salute globale, membro del Registro Esperti FNOMCEO e 4 volte consigliere dell’OMCeO di Roma e docente dell’Università di Tor Vergata.
Le criticità del sistema sanitario: carenza di personale e stipendi inadeguati
Le associazioni denunciano la grave crisi che sta colpendo il settore sanitario italiano, caratterizzato da:
- Carenza di medici e infermieri: con un’età media tra le più alte in Europa e pensionamenti sempre più frequenti, il ricambio generazionale è insufficiente.
- Fuga di professionisti verso l’estero e il settore privato: le condizioni lavorative poco attrattive stanno portando alla desertificazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
- Stipendi non adeguati al costo della vita: il personale sanitario italiano percepisce retribuzioni significativamente inferiori rispetto ai colleghi europei, rendendo la professione sempre meno sostenibile.
“Abbiamo una delle età medie più alte d’Europa tra i professionisti sanitari, stipendi non adeguati e una crescente emorragia di personale. Il Governo non può più rimandare: servono misure immediate per fermare questo declino”, dichiara Aodi.
Medicina difensiva e depenalizzazione dell’atto medico
Un altro tema cruciale è la crescente pratica della medicina difensiva, che porta a un eccesso di prescrizioni e accertamenti inutili per paura di contenziosi legali.
Le associazioni chiedono con urgenza una legge che depenalizzi l’atto medico, garantendo ai professionisti tutele adeguate e riducendo il ricorso indiscriminato a denunce e cause legali che paralizzano il sistema.
“I medici non possono lavorare con la costante paura di essere perseguiti legalmente per decisioni cliniche complesse. Serve una riforma che protegga i professionisti e migliori la qualità dell’assistenza”, sottolinea Aodi.
Agevolazioni per i professionisti sanitari di origine straniera
Il sistema sanitario italiano si regge anche sul contributo fondamentale dei medici e degli operatori sanitari di origine straniera. Tuttavia, persistono barriere burocratiche che ostacolano il loro pieno inserimento nel SSN.
Le associazioni chiedono:
- L’eliminazione dell’obbligo di cittadinanza nei concorsi pubblici, per favorire il ricambio generazionale e colmare le carenze di organico.
- Procedure semplificate per il riconoscimento dei titoli esteri, per accelerare l’integrazione di professionisti qualificati.
“L’Italia ha bisogno di medici e infermieri, eppure continua a imporre ostacoli a chi vuole lavorare qui. Serve una riforma coraggiosa per rendere il nostro sistema sanitario più inclusivo ed efficiente”, afferma Aodi.
Investire nella valorizzazione del personale e nell’innovazione tecnologica
Oltre alla formazione, il futuro della sanità italiana passa dall’innovazione tecnologica e dalla valorizzazione del personale:
- Telemedicina: deve essere integrata nei percorsi assistenziali e nella formazione professionale, non solo come strumento emergenziale ma come modello di assistenza strutturale.
- Miglioramento delle condizioni di lavoro: turni sostenibili, riconoscimento delle specializzazioni e progressione di carriera adeguata.
Conclusioni: serve un piano strutturale per la sanità
La Giornata Nazionale delle Professioni Sanitarie non deve limitarsi a una celebrazione, ma deve rappresentare un momento di svolta per riforme concrete.
Le associazioni chiedono al Governo di:
- Adeguare gli stipendi dei professionisti sanitari per evitare la fuga all’estero.
- Potenziare la formazione e le opportunità di crescita professionale.
- Depenalizzare l’atto medico per ridurre la medicina difensiva.
- Semplificare le norme per i medici stranieri e garantire pari opportunità nei concorsi pubblici.
- Investire nella digitalizzazione e nella telemedicina come strumenti per migliorare l’efficienza del sistema.
Continua Aodi nella sua analisi: “Senza un cambio di rotta deciso, il nostro sistema sanitario rischia il collasso. Il Governo deve intervenire subito con misure strutturali per garantire un futuro alla sanità pubblica e tutelare i professionisti che ogni giorno si dedicano alla salute dei cittadini”.
Ringraziamo il Ministro Schillaci per questa giornata importante. Una giornata di orgoglio e di rilancio per la sanità ed i professionisti tutti. Chiediamo maggiore eguaglianza, solidarietà e rispetto reciproco, oltre che un attento lavoro di valorizzazione e prevenzione”, conclude Aodi.
PROPOSTE AMSI PER LA GIORNATA NAZIONALE DELLE PROFESSIONI SANITARIE (VEDERE GRAFICO ALLEGATO)
Il grafico in allegato rappresenta le principali proposte avanzate dall’AMSI (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia) per il miglioramento del sistema sanitario italiano. Ogni proposta è stata valutata in base alla sua importanza, con una ripartizione percentuale dei punteggi assegnati.
Le percentuali relative a ciascuna proposta sono:
- Adeguare gli stipendi – 27,4% (20 punti su 73 totali)
- La proposta con la percentuale più alta sottolinea la necessità di un aumento delle retribuzioni per il personale sanitario, spesso considerato sottopagato rispetto alle responsabilità e al carico di lavoro.
- Depenalizzare l’atto medico – 24,7% (18 punti su 73 totali)
- Una priorità sentita dalla categoria, che chiede di ridurre il rischio di conseguenze legali per i medici nelle loro decisioni cliniche, garantendo maggiore tutela e libertà d’azione.
- Potenziamento della formazione – 20,5% (15 punti su 73 totali)
- La formazione continua è considerata essenziale per migliorare le competenze degli operatori sanitari e garantire un servizio di qualità ai pazienti.
- Semplificare le norme per i medici stranieri – 17,8% (13 punti su 73 totali)
- L’AMSI propone una semplificazione burocratica per consentire ai medici stranieri di lavorare più facilmente nel SSN, contribuendo così a colmare la carenza di personale.
- Investire nella digitalizzazione – 13,7% (10 punti su 73 totali)
- Sebbene abbia ottenuto la percentuale più bassa, l’innovazione tecnologica è ritenuta cruciale per rendere il sistema sanitario più efficiente e moderno.
Il grafico evidenzia che il focus principale è sulla retribuzione e la tutela legale dei professionisti sanitari, seguiti dalla necessità di una formazione continua, di una burocrazia più snella per i medici stranieri e di investimenti nella digitalizzazione. Queste proposte rispecchiano le esigenze urgenti del settore sanitario italiano, caratterizzato da carenza di personale, difficoltà operative e sfide organizzative.
INDAGINE AMSI-UMEM-AISC-UNITI PER UNIRE. ANALISI CRITICITA’ PROFESSIONISTI SANITARI ITALIA-EUROPA-MONDO (VEDERE GRAFICO)
Carenza di Professionisti Sanitari
Italia:
- Medici mancanti: ≈ 42.000
- Infermieri mancanti: ≈ 65mila rispetto al fabbisogno nazionale, 175mila in rapporto con gli standard europei.
- Altre professioni sanitarie (fisioterapisti, tecnici radiologi, logopedisti, dietisti, psicologi, podologi, ecc.): Non c’è un dato univoco, ma considerando la carenza segnalata nelle strutture pubbliche e private, una stima prudenziale si aggira tra 30.000 professionisti.
- Stima totale della carenza di professionisti sanitari in Italia:
- Tra 290.000 e 310.000 operatori sanitari mancanti in Italia rispetto all’Europa con un fabbisogno immediato interno di oltre 130mila professionisti
- Questa stima riflette una crisi strutturale del sistema sanitario italiano, con particolare impatto su ospedali, pronto soccorso e assistenza territoriale.
- Europa: L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato una carenza di 1,6 milioni di professionisti sanitari in Europa
- Mondo: A livello globale, la carenza di personale sanitario è una sfida significativa, con numerosi paesi che affrontano deficit critici di medici e infermieri, specialmente nelle regioni in via di sviluppo. La carenza globale di professionisti sanitari rappresenta una sfida significativa per i sistemi sanitari di tutto il mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), entro il 2030 si prevede un deficit di circa 10 milioni di operatori sanitari a livello mondiale, con l’Africa che da sola potrebbe registrare una mancanza di 6,1 milioni di professionisti
- Uno studio pubblicato su “The Lancet” ha evidenziato che, fino al 2019, mancavano globalmente circa 6,4 milioni di medici, 30,6 milioni di infermieri e ostetriche, 3,3 milioni di odontoiatri e 2,9 milioni di farmacisti
- In Europa, l’OMS ha stimato nel 2013 una carenza di 1,6 milioni di operatori sanitari, cifra che potrebbe salire a 4,1 milioni entro il 2030 se non si adottano misure correttive
- Le cause di questa carenza sono multifattoriali, includendo l’invecchiamento della popolazione, condizioni di lavoro impegnative, retribuzioni spesso non competitive e, più recentemente, l’impatto della pandemia di COVID-19, che ha esacerbato lo stress e l’esaurimento tra gli operatori sanitari
- Per affrontare questa crisi, è essenziale che i governi e le organizzazioni sanitarie globali implementino strategie mirate, come l’aumento degli investimenti nella formazione, il miglioramento delle condizioni lavorative e l’adozione di politiche che incentivino i professionisti a rimanere nel settore sanitario.
Aggressioni ai Professionisti Sanitari
- Italia: Nel 2024 secondo Amsi, sono state registrate 25.940 aggressioni al personale sanitario, con un aumento del 33% rispetto all’anno precedente. Il 72% delle vittime non denuncia gli episodi per paura o rassegnazione.
- Europa: Nel 2024, l’Europa ha registrato un aumento del 32% nelle aggressioni ai professionisti sanitari.
- Mondo: A livello globale, nei paesi sviluppati ed economicamente più forti, il 42% dei professionisti sanitari ha subito almeno un’aggressione fisica, mentre il 60% è stato vittima di violenza verbale. Nei paesi economicamente più deboli, l’aumento delle aggressioni supera il 39% con il 65% dei professionisti che ha subito almeno un’aggressione fisica o verbale. Nei luoghi di guerra il rischio di subire almeno un’aggressione parte dal 72% e arriva fino al 95%.
Aggressioni per Regione in Italia (2024)
- Lombardia: +25%
- Campania: +22%
- Puglia: +20%
- Lazio: +19%
- Sicilia: +18%
- Veneto: +17%
- Piemonte e Liguria: +16%
- Emilia-Romagna: +15%
- Toscana: +14%
- Calabria: +13%
Distribuzione Geografica delle Aggressioni in Italia
- Nord Italia: 63%
- Sud Italia: 26%
- Centro Italia: 11%
Vittime
- Sesso: 73% donne
- Professioni più colpite: Infermieri e fisioterapisti
Richieste di Emigrazione dei Professionisti Sanitari (Dati AMSI)
- Periodo: 1 gennaio 2023 – 31 ottobre 2024
- Totale richieste: Oltre 14.100
- Medici: 54% (7.614)
- Infermieri: 31% (4.371)
- Altre professioni: 15% (2.115)
Dimissioni Volontarie nei Primi 9 Mesi del 2024
- Medici: 7.000
- Infermieri: 20.000
Altre Criticità nelle Professioni Sanitarie
- Italia: Entro il 2027, si prevede il pensionamento del 28% del personale medico e dell’8% di quello infermieristico.
Età Media dei Professionisti Sanitari
- Italia: Il personale sanitario sta invecchiando; entro il 2022, più di un terzo dei medici avrà superato i 55 anni.
- Europa: Simile tendenza all’invecchiamento del personale medico, con una crescente percentuale di professionisti oltre i 55 anni.
- Mondo: Le statistiche variano, ma molte nazioni segnalano un invecchiamento della forza lavoro sanitaria, con implicazioni per la sostenibilità dei sistemi sanitari.
La retribuzione dei professionisti sanitari varia notevolmente tra l’Italia, il resto d’Europa e il mondo. Di seguito, un’analisi comparativa basata su dati recenti:
Medici:
- Italia: Un medico specialista percepisce uno stipendio medio annuo di circa 100.000 euro
. - Europa: La media europea per i medici specialisti era di 97.000 euro annui nel 2020
. Tuttavia, esistono differenze significative tra i vari Paesi con l’Italia nettamente al di sotto di molti paesi.- Paesi Bassi: I medici guadagnano in media il 76% in più rispetto ai colleghi italiani
- Germania: Stipendi superiori del 72,3% rispetto ai medici italiani
. - Irlanda: Retribuzioni maggiori del 54,8% rispetto all’Italia
.
- Stati Uniti: Le retribuzioni variano in base alla specializzazione. Ad esempio:
- Neurochirurghi: Guadagni medi annui che possono superare i 500.000 USD
. - Dermatologi: Stipendio medio annuo di circa 300.000 USD
. - Pediatri: Guadagni medi annui tra 150.000 e 200.000 USD
.
- Neurochirurghi: Guadagni medi annui che possono superare i 500.000 USD
Infermieri:
- Italia: Nel 2020, lo stipendio medio annuo di un infermiere era di circa 35.000 euro
. - Europa: La media europea per gli infermieri è di 39.000 euro annui con l’Italia al terzultimo posto
. Anche in questo caso, esistono variazioni tra i Paesi:- Germania: Uno stipendio medio di circa 48.000 euro annui
. - Lussemburgo: Retribuzioni che superano i 79.000 euro annui
.
- Germania: Uno stipendio medio di circa 48.000 euro annui
Considerazioni Generali sulle criticità del personale sanitario.
In Italia, sia i medici che gli infermieri percepiscono stipendi inferiori rispetto alla media di molti Paesi europei. Questa discrepanza può influire sulla soddisfazione professionale e sulla decisione di molti operatori sanitari di cercare opportunità lavorative all’estero.
È importante notare che questi dati possono variare in base a diversi fattori, tra cui l’esperienza, la specializzazione, la regione di lavoro e il tipo di struttura sanitaria. Pertanto, le cifre fornite rappresentano medie e possono non riflettere tutte le situazioni individuali.
Il grafico sopra mostra le principali criticità nel settore sanitario in Italia nel 2024, con riferimento alla carenza di professionisti, alle aggressioni, alle richieste di emigrazione e alle dimissioni volontarie, così come alle sfide legate all’età media e alle retribuzioni. Ogni barra rappresenta un dato chiave per ogni area critica, offrendo una panoramica delle problematiche più urgenti.
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