contatore visite gratuito
×

AMSI-UMEM-AISC-UNITI PER UNIRE. Carenza di medici di base in Italia: un’emergenza di portata nazionale che necessita soluzioni immediate

Ascolta l'articolo
pexels-cottonbro-7578800-1170x550-1-1024x481 AMSI-UMEM-AISC-UNITI PER UNIRE. Carenza di medici di base in Italia: un’emergenza di portata nazionale che necessita soluzioni immediate

Carenza medici di base: le indagini aggiornate dell’Amsi al gennaio 2025 rivelano in Italia, ad oggi, ne mancano oltre 4mila, con ai primi posti ci sono Lombardia (-1237 di famiglia medici mancanti all’appello), Veneto (-609) e Emilia Romagna (-418).

Aodi: “I numeri parlano chiaro: il sistema sanitario italiano è al collasso. Il numero dei medici di medicina generale è in drastica diminuzione (ad oggi, gennaio 2025, se ne calcolano oltre 4mila mancanti) e, con esso, la qualità dell’assistenza primaria ai cittadini. Oggi abbiamo solo 6,7 medici di famiglia ogni 10.000 abitanti, con il 77% di loro che ha superato i 55 anni. Negli ultimi dieci anni abbiamo perso oltre 6.000 medici, e il carico di assistiti per ogni MMG è aumentato da 1.156 nel 2012 a 1.301 nel 2022. Senza un ricambio generazionale, il rischio di desertificazione sanitaria diventa sempre più concreto.”

ROMA 10 FEBB 2025 – A lanciare nuovamente l’allarme sulla grave carenza di medici di famiglia in Italia sono AMSI (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), UMEM (Unione Medica Euromediterranea), Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia) e il Movimento Internazionale UNITI PER UNIRE. Il Prof. Foad Aodi, medico, giornalista internazionale ed esperto in salute globale, Direttore dell’Agenzia Mondiale Britannica Informazione Senza Confini (AISC), membro del Registro Esperti FNOMCEO e docente dell’Università di Tor Vergata, sottolinea la necessità di interventi strutturali urgenti per evitare il collasso del sistema sanitario nazionale.

Un sistema al collasso: i numeri della crisi

“I numeri parlano chiaro: il sistema sanitario italiano è al collasso. Il numero dei medici di medicina generale è in drastica diminuzione (ad oggi, gennaio 2025, se ne calcolano oltre 4mila mancanti) e, con esso, la qualità dell’assistenza primaria ai cittadini. Oggi abbiamo solo 6,7 medici di famiglia ogni 10.000 abitanti, con il 77% di loro che ha superato i 55 anni. Negli ultimi dieci anni abbiamo perso oltre 6.000 medici, e il carico di assistiti per ogni MMG è aumentato da 1.156 nel 2012 a 1.301 nel 2022. Senza un ricambio generazionale, il rischio di desertificazione sanitaria diventa sempre più concreto.”

Secondo Aodi, la carenza di medici di base è distribuita in modo disomogeneo tra le regioni, con criticità marcate sia al Nord, sia al Sud e nelle periferie. “Regioni come la Lombardia, il Veneto e la Campania sono ai primi posti per carenza di medici di base. La situazione è altrettanto grave in Emilia-Romagna, Piemonte e Friuli. Di fronte a questo scenario, è inaccettabile che non si adottino misure concrete per incentivare i giovani a intraprendere la carriera di medico di famiglia e, al contempo, si continui a ostacolare l’integrazione di medici stranieri qualificati.”

Medici di base: stipendi insufficienti e condizioni di lavoro insostenibili

“La medicina generale è stata trascurata per troppo tempo e ora ne paghiamo le conseguenze. Un medico di famiglia guadagna in media 3,50 euro per paziente, con un tetto massimo di circa 1.300 pazienti. Tuttavia, il carico di lavoro è eccessivo, le responsabilità aumentano e la burocrazia è diventata insostenibile. Al contrario, i medici ospedalieri o i cosiddetti ‘gettonisti’ possono arrivare a guadagnare fino a 6.000 euro al mese lavorando pochi turni. Se non miglioriamo le condizioni della medicina generale, i giovani medici continueranno a evitarla.”

Il mancato riconoscimento dei medici stranieri

L’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI) denuncia il mancato riconoscimento delle competenze di migliaia di professionisti sanitari stranieri pronti a lavorare nel nostro Paese. “dal 2023, AMSI ha ricevuto oltre 8.300 richieste da medici, infermieri e fisioterapisti stranieri desiderosi di lavorare in Italia. Le regioni stesse hanno avanzato richieste per migliaia di professionisti, con la Lombardia, il Veneto, il Piemonte e il Lazio tra le più bisognose. Tuttavia, le lungaggini burocratiche e la mancanza di programmazione continuano a rallentare il processo di integrazione di queste risorse essenziali.”

La riforma della medicina generale: una soluzione o un problema?

Aodi esprime anche preoccupazione riguardo alla recente proposta di riforma della medicina generale, che prevede la trasformazione dei medici di base in dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale. “Se da un lato la stabilizzazione può sembrare una soluzione, dall’altro rischia di compromettere l’autonomia professionale e di non affrontare le vere cause della carenza di medici di famiglia. Il problema principale resta l’assenza di incentivi economici, la complessità burocratica e la mancanza di un piano di turnover adeguato.

“Chiediamo di consentire ai professionisti della sanità di origine straniera di fare l’accesso alla medicina generale senza l’obbligo della cittadinanza. Inoltre, qualsiasi riforma è giusto che venga fatta con una consultazione delle associazioni, sindacati e i soggetti più rappresentativi. Con l’AMSI e Uniti per Unire, abbiamo il 10% dei nostri professionisti della sanità che sono medici di famiglia.

Sosteniamo i medici di famiglia e proponiamo anche l’introduzione dei codici bianchi presso il pronto soccorso per alleggerire il lavoro sui medici di famiglia. Inoltre, bisogna intensificare la collaborazione tra specialisti, ospedalieri, territorio e medici di famiglia, nonché con la sanità privata accreditata.

Non esiste una singola figura che possa risolvere i problemi della sanità. Solo unendo le forze nella collaborazione e nel rispetto reciproco, possiamo affrontare questa criticità. La situazione sta peggiorando, soprattutto nelle regioni del Sud, come la Sardegna e la Sicilia, nelle zone più isolate e montagnose, dove mancano e mancheranno medici di famiglia. È a rischio un alto numero di assistiti, che si ritroveranno senza un medico di famiglia, come accade anche per il pediatra”, conclude Aodi

Soluzioni concrete per salvare la medicina generale

Per affrontare questa crisi, Aodi propone un piano strutturale articolato:

• Incentivi economici per i giovani medici, con stipendi più competitivi e benefit per chi sceglie la medicina generale.

• Detassazione delle borse di studio per la formazione dei medici di famiglia.

• Semplificazione delle procedure di riconoscimento dei titoli e abolire l’obbligo della cittadinanza per i concorsi per i medici stranieri.

• Riduzione del carico burocratico, permettendo ai medici di famiglia di concentrarsi sulla cura dei pazienti piuttosto che sulla compilazione di documenti amministrativi.

• Potenziamento della telemedicina e delle tecnologie digitali per migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di attesa.

“Senza misure immediate, il Sistema Sanitario Nazionale rischia di implodere. È ora di superare gli ostacoli burocratici e investire seriamente nella medicina del territorio, garantendo un adeguato turnover e valorizzando tutte le risorse disponibili. Il diritto alla salute non può essere compromesso dalla negligenza istituzionale.”

STATISTICHE AMSI, NAZIONALI E REGIONALI, SULLA CARENZA DI MEDICI DI FAMIGLIA (DATI GENNAIO 2025)

• Medici di famiglia attivi al 2023: 37.860, con una media di 1.353 assistiti per medico.

• Carenza attuale: Oltre 4mila medici mancanti, con un calo dell’11% rispetto al 2019.

• Proiezioni future: Oltre 11.400 medici andranno in pensione entro il 2026.

Regioni più colpite (DATI GENNAIO 2025)

• Lombardia: -1237 medici

• Veneto: -609 medici

• Emilia-Romagna: -418 medici

• Campania: -381

• Lazio: -321 medici

• Piemonte: -296 medici

• Toscana: -229 medici

• Friuli Venezia Giulia -116

• Prov. Autonoma Bolzano -86

• Sardegna: -102

• Liguria: -38

Richieste di medici stranieri per regione giunte ad AMSI negli ultimi due anni:

• Lombardia: 800 richieste

• Veneto: 750 richieste

• Piemonte: 750 richieste

• Lazio: 650 richieste

• Toscana: 600 richieste

• Sicilia: 600 richieste

• Puglia: 550 richieste

• Campania: 550 richieste

• Emilia-Romagna: 500 richieste

• Sardegna: 450 richieste

• Calabria: 400 richieste

L’emergenza medici di famiglia richiede una risposta immediata e strutturale. AMSI, UMEM, Co-mai e UNITI PER UNIRE sollecitano il Governo a prendere provvedimenti urgenti. L’accesso alle cure è un diritto fondamentale che non può più essere rimandato.

Share this content:

Potresti aver perso