Aggressioni Medici e Infermieri in Puglia: sanitari pronti a lasciare il lavoro.
L’ondata di violenze contro medici e infermieri nei pronto soccorso pugliesi continua a destare allarme, con un nuovo episodio di aggressione avvenuto a Casarano, in provincia di Lecce. Un medico del reparto di Urologia dell’ospedale Francesco Ferrari è stato colpito al basso ventre da un paziente che, in preda all’agitazione, ha reagito violentemente durante l’attesa per un esame di cistoscopia. Nonostante il medico abbia riportato lesioni lievi, guaribili in un paio di settimane, la Cisl Medici Lecce ha definito l’accaduto come un’emergenza pubblica, invocando un intervento immediato delle istituzioni per garantire la sicurezza del personale sanitario.
Un’emergenza crescente: gli episodi recenti
L’aggressione a Casarano segue altri gravi episodi avvenuti nel giro di pochi giorni al policlinico Riuniti di Foggia, dove in tre distinti incidenti, infermieri e personale di sicurezza sono stati presi di mira da pazienti e accompagnatori. In uno di questi episodi, un giovane in stato di ansia ha aggredito tre infermieri, mentre in un altro caso, un uomo con il braccio ingessato ha colpito due infermieri e un vigilante. A inizio mese, inoltre, i famigliari di una paziente deceduta durante un intervento chirurgico hanno aggredito il personale del reparto di chirurgia toracica.
Le reazioni: misure urgenti per contrastare la violenza
Di fronte alla crescente preoccupazione, il direttore generale dell’Asl di Lecce, Stefano Rossi, ha parlato di un disagio diffuso tra la popolazione, spesso esasperata dalle attese e dalle difficoltà relazionali. Giuseppe Pasqualone, direttore del policlinico di Foggia, ha avvertito che, se non si interviene con urgenza, il rischio è di dover chiudere il pronto soccorso per mancanza di personale, già ridotto a causa della carenza di medici e infermieri.
Pasqualone ha proposto l’istituzione di un “manager della sicurezza” per gestire le emergenze e migliorare il flusso degli accessi al pronto soccorso, una misura che sarebbe sviluppata in collaborazione con l’Università di Foggia. La figura proposta avrebbe il compito di garantire un ambiente più sereno e sicuro per il personale sanitario e i pazienti.
Mobilitazione e richiesta di intervento del governo
Una manifestazione unitaria del personale sanitario è stata indetta da Anaao Assomed e Cimo Fesmed per il 16 settembre a Foggia, per protestare contro la violenza e chiedere maggiori tutele. Il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, ha sollecitato il governo ad adottare misure urgenti, tra cui l’arresto in flagranza differita per gli aggressori e una revisione delle modalità di accesso agli ospedali.
La situazione, ormai fuori controllo, necessita di un intervento coordinato da parte delle autorità locali e nazionali per ristabilire la sicurezza nei luoghi di cura, tutelare i lavoratori del settore sanitario e garantire un servizio efficiente e sicuro per i cittadini.
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