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Indennità Infermieri, OSS, e Tecnici di Pronto Soccorso: chiarimenti su Contratto 2022-2024 e prospettive future.

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Il mancato accordo sul contratto del comparto sanità 2022-2024 ha suscitato un vivace dibattito, specialmente in relazione all’indennità di pronto soccorso.

Antonio Naddeo, presidente dell’ARAN, ha rilasciato chiarimenti per fare luce sulla situazione e dissipare eventuali fraintendimenti.

Cos’è l’indennità di pronto soccorso?

L’indennità di pronto soccorso nasce con la Legge di Bilancio 2022 (Legge n. 234/2021), che ha stanziato 90 milioni di euro annuiper riconoscere il lavoro del personale sanitario impiegato nei servizi di emergenza-urgenza.

Successivamente:

  • La Legge di Bilancio 2023 ha aggiunto 200 milioni di euro annui dal 2024:
    • 60 milioni per la dirigenza medica.
    • 140 milioni per il personale del comparto.
  • Il D.L. Energia (D.L. 34/2023) ha anticipato l’erogazione al 1° giugno 2023, originariamente prevista per il 2024.
  • Ulteriori incrementi sono previsti dal 2025 al 2026 con altri 50 milioni di euro annui.

Questi stanziamenti riflettono l’intenzione di valorizzare chi opera in condizioni di forte stress e carico di lavoro, incentivandone la permanenza nei servizi di pronto soccorso.

Il problema del mancato accordo

Nonostante i fondi già disponibili, l’assenza di un contratto per il triennio 2022-2024 ha rallentato l’effettiva distribuzione delle risorse aggiuntive.

Nel contratto precedente (2019-2021), i 63 milioni di euro stanziati sono stati suddivisi tra le regioni, garantendo un’indennità media di circa 110 euro mensili per dipendente. Con i nuovi fondi (280 milioni di euro per il 2024), il valore medio dell’indennità potrebbe salire:

  • Incremento proporzionale stimato a circa 421 euro lordi mensili.
  • Calcoli più prudenti indicano un aumento medio di 366 euro lordi, considerando la differenziazione per ruolo e le necessità regionali.

Cosa prevede il contratto?

La bozza del contratto 2022-2024 contiene indicazioni chiave:

  • Ripartizione regionale dei fondi basata su coefficienti percentuali (Tabella 5).
  • Differenziazione degli importi per figura professionale, con garanzia che le risorse raggiungano le aziende sanitarie.
  • Pagamento retroattivo dell’indennità con gli eventuali arretrati.

Cosa accadrà ora?

Il mancato accordo rappresenta un’occasione persa per regolamentare la distribuzione dei fondi, ma il quadro normativo garantisce comunque gli incrementi previsti fino al 2026. Il dialogo tra sindacati e istituzioni sarà cruciale per sbloccare la situazione e assicurare ai lavoratori il riconoscimento economico e professionale che meritano.

Trasparenza e informazione.

La trasparenza e l’informazione sono fondamentali per affrontare le criticità e trovare soluzioni condivise. Come sottolineato da Naddeo, riportare il dibattito sui binari corretti è essenziale per valorizzare un settore strategico e delicato come quello della sanità d’emergenza.

Per aggiornamenti sulla situazione contrattuale e le novità normative, continua a seguirci.

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