Contratto Sanità 2022-2024: sindacati divisi e firma mancata all’Aran. Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie incazzati neri.
Salta l’accordo sul rinnovo del contratto del comparto Sanità 2022-2024, che interessa oltre 580.000 dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale, tra cui infermieri, tecnici e personale non medico. Durante le trattative, l’aumento medio degli stipendi previsto era di circa 172 euro lordi al mese. Tuttavia, la spaccatura tra i sindacati ha impedito la firma definitiva.
Sindacati divisi
A favore dell’accordo si sono schierati Nursind, Cisl e Fials, mentre Nursing Up, Cgil e Uil si sono opposti, bloccando di fatto la firma del contratto per mancanza della maggioranza necessaria.
Secondo una nota della Cisl Fp Nazionale, il mancato accordo rappresenta una “decisione grave” che penalizza direttamente i lavoratori. Il contratto prevedeva, oltre agli aumenti stipendiali del 7%, misure come:
Buoni pasto per lo smartworking
Sperimentazione della settimana corta
Tutele per il personale in età avanzata
Maggiore accesso alla libera professione extramuraria
Tra i benefici previsti, le ostetriche avrebbero ottenuto l’equiparazione delle indennità con gli infermieri, mentre gli operatori socio-sanitari (OSS) avrebbero mantenuto i riconoscimenti acquisiti.
Le posizioni critiche
Andrea Bottega, segretario del Nursind, ha definito la mancata firma “un’occasione persa”. Secondo lui, il contratto avrebbe permesso di avviare subito la trattativa per il rinnovo 2025-2027, garantendo l’utilizzo dei fondi già stanziati. Bottega ha criticato l’opposizione, sostenendo che “per colpa del protagonismo di qualcuno” saranno i lavoratori a pagare il prezzo più alto.
Dall’altra parte, Michele Vannini, segretario della Fp-Cgil, ha sottolineato che le risorse stanziate erano insufficienti e non rispondevano alle esigenze del personale. Secondo Vannini, è necessario un intervento più incisivo da parte di governo e regioni per garantire un contratto adeguato.
Le prospettive future
La mancata firma apre ora una fase di incertezza. I sindacati favorevoli sperano in un rapido ritorno al tavolo delle trattative, mentre i contrari puntano a ottenere maggiori risorse e tutele.
Nel frattempo, i lavoratori del comparto sanità attendono risposte concrete su stipendi, indennità e condizioni lavorative, in un momento cruciale per il buon funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale.
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