Regalo di Natale amaro per 188 infermieri e 205 OSS dell’Asp di Caltanissetta: tre mesi di proroga, poi tutti a casa?
Il Natale 2024 ha portato cattive notizie per il personale sanitario dell’Asp di Caltanissetta: una proroga dei contratti a tempo determinato limitata a soli tre mesi per 188 infermieri, e una riduzione dell’orario lavorativo a 24 ore settimanali per 205 Operatori Socio Sanitari (OSS). La delibera aziendale che ha sancito queste decisioni è stata fortemente criticata dalla Fp Cgil, che ha espresso netta contrarietà a questa misura, considerandola un grave passo indietro per il sistema sanitario locale.
Le criticità della delibera.
Secondo Monica Genovese, Segretaria Regionale della Funzione Pubblica, la delibera è stata emanata ignorando le indicazioni dell’Assessorato Regionale della Salute e la reale situazione dell’Ospedale Sant’Elia, sia dal punto di vista delle condizioni di lavoro del personale sia della qualità dei servizi offerti ai pazienti. La Fp Cgil ha anche evidenziato come l’atto di indirizzo regionale avrebbe richiesto una gestione più stabile e dignitosa per il personale sanitario.
Inoltre, la situazione si complica ulteriormente con la mancata applicazione della graduatoria di stabilizzazione degli OSS, disconosciuta dall’attuale Direzione. La questione è ora nelle mani del TAR, la cui pronuncia è attesa per gennaio 2025.
L’impatto sulle condizioni lavorative.
La riduzione dell’orario di lavoro per gli OSS, oltre a generare difficoltà economiche per i lavoratori coinvolti, potrebbe ripercuotersi negativamente sulla qualità dell’assistenza sanitaria, aumentando il carico di lavoro per il personale rimanente e riducendo la continuità dei servizi offerti.
Per gli infermieri, una proroga così breve non solo alimenta l’incertezza lavorativa, ma mina anche la motivazione e la stabilità del personale, già duramente provato da anni di emergenze sanitarie e condizioni lavorative precarie.
Il precariato nei beni culturali come esempio parallelo.
La questione del precariato non riguarda solo il settore sanitario. Anche i lavoratori ASU dei Beni Culturali in Sicilia affrontano una situazione critica, con 258 persone in attesa di stabilizzazione. La proposta del Governo Regionale prevede l’assunzione simultanea con contratti a 30 ore settimanali presso la SAS, ma l’iter normativo è complicato da vincoli nazionali e rischi di impugnazione.
Fp Cgil: la necessità di soluzioni strutturali.
La Fp Cgil ha sottolineato come sia necessario adottare misure strutturali per garantire la dignità e la stabilità lavorativa, sia nel settore sanitario che in quello culturale. Serve un impegno concreto da parte delle istituzioni per superare le attuali criticità e garantire diritti, stabilità e qualità nei servizi.
Servono misure risolutive.
Le vicende dell’Asp di Caltanissetta e degli ASU dei Beni Culturali evidenziano un problema più ampio e strutturale che riguarda la precarietà del lavoro in Sicilia e in Italia. È essenziale che le autorità competenti adottino misure risolutive per valorizzare il personale, garantendo condizioni di lavoro dignitose e, al contempo, migliorando i servizi offerti ai cittadini.
L’incertezza e l’instabilità non possono essere la norma per professioni che costituiscono la spina dorsale della società.
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