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Legge Basaglia (L. 180/78) e chiusura dei Manicomi.

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Franco Basaglia è stato una figura fondamentale nella storia della psichiatria italiana, noto per la sua lotta contro l’istituzionalizzazione dei pazienti psichiatrici nei manicomi e per aver promosso un radicale cambiamento nel trattamento e nella percezione delle malattie mentali. Ecco un riassunto della sua vita e delle sue principali realizzazioni:

Chi era Franco Basaglia?

Franco Basaglia è nato il 11 marzo 1924 a Venezia. Dopo una lunga carriera accademica come docente di psichiatria all’Università di Padova, nel 1961 ha vinto il concorso per diventare direttore dell’ospedale psichiatrico di Gorizia. È stato qui che ha iniziato a vedere le terribili condizioni di vita e il trattamento disumano dei pazienti all’interno dei manicomi, caratterizzati da contenzioni fisiche, elettroshock, lobotomie e un uso eccessivo di psicofarmaci.

La rivoluzione di Basaglia a Gorizia

A Gorizia, insieme a un gruppo di giovani psichiatri, Basaglia ha avviato una battaglia per abolire le pratiche coercitive e per introdurre un nuovo approccio alla cura basato sulla dignità e sui diritti dei pazienti. Ha abolito le contenzioni fisiche e gli elettroshock, favorendo un rapporto più orizzontale tra medici e pazienti, basato sull’ascolto e sul rispetto reciproco.

Il manifesto: “L’istituzione negata”

Nel 1968, Basaglia ha pubblicato il libro “L’istituzione negata. Rapporto da un ospedale psichiatrico”, scritto insieme alla moglie Franca Ongaro, che ha sintetizzato la sua filosofia e le sue esperienze a Gorizia. Questo libro è diventato il manifesto del movimento di Basaglia per la riforma psichiatrica.

L’esperienza a Trieste e la legge 180

Nel 1971, Basaglia è diventato direttore dell’ospedale psichiatrico di Trieste, dove ha avuto il sostegno politico necessario per mettere in pratica il suo progetto di “deistituzionalizzazione”. Ha lavorato per integrare i pazienti con disturbi mentali nella comunità, chiudendo gradualmente il manicòmio e fornendo cure psichiatriche più umane e basate sulla comunità.

La legge Basaglia (Legge 180)

Il culmine del lavoro di Basaglia è stato la promozione della Legge 180, nota come legge Basaglia, approvata nel 1978. Questa legge ha abolito i manicomi in Italia e ha istituito un sistema di cure psichiatriche basate sulla comunità, con la creazione di reparti di psichiatria negli ospedali generali, centri di salute mentale, centri diurni e supporto alle famiglie. Ha ridefinito la concezione di malattia mentale, mettendo la persona al centro della cura e promuovendo l’inclusione sociale e lavorativa dei pazienti.

L’eredità e le sfide attuali

Nonostante i successi iniziali, l’eredità di Basaglia continua ad affrontare sfide significative. Ci sono ritardi nell’organizzazione dei servizi territoriali e nella sostituzione completa degli ospedali psichiatrici con strutture di comunità. In molti casi, i servizi sono sottodimensionati e non sufficientemente finanziati, con ricadute negative sulla qualità della cura e sulla vita dei pazienti. Inoltre, persiste uno stigma sociale nei confronti delle persone con problemi mentali, che a volte porta a richieste di ricovero in strutture chiuse anziché a un sostegno integrato nella comunità.

Franco Basaglia rimane un simbolo di lotta per i diritti umani e di promozione della dignità delle persone con malattie mentali. Il suo lavoro ha aperto la strada a cambiamenti significativi nella psichiatria italiana e ha ispirato movimenti per la deistituzionalizzazione in tutto il mondo.

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