Infermieri e utilizzo delle scale di valutazione nell’assistenza domiciliare.
La scala di valutazione infermieristica è uno strumento clinico standardizzato utilizzato dall’infermiere per misurare e monitorare in modo oggettivo alcuni parametri clinici e funzionali del paziente. Viene impiegata nella fase di accertamento, per raccogliere informazioni utili alla pianificazione degli interventi assistenziali e alla prevenzione dei rischi.
Rappresenta uno strumento importante per l’assistenza infermieristica e il suo impiego si rivela fondamentale non solo in ambito ospedaliero, ma anche sul territorio, attraverso l’assistenza domiciliare.
Le scale di valutazione applicate a domicilio consentono di monitorare e valutare lo stato di salute del paziente nel contesto domiciliare, migliorando l’efficacia e la qualità dell’assistenza e permettono di attuare un’assistenza personalizzata. In particolare, le scale di valutazione svolgono un ruolo importante nel contesto domiciliare per la gestione di pazienti anziani con lesioni da pressione, di pazienti con disabilità e disturbi cognitivi, di pazienti oncologici e con malnutrizione.
Le scale di valutazione possono fungere da indicatori che forniscono informazioni sull’andamento dell’assistenza domiciliare, evidenziando specifiche problematiche del paziente. Il loro utilizzo è previsto di solito nei programmi informatici di gestione dell’assistenza domiciliare integrata (ADI).
Una componente che viene misurata con le scale di valutazione e assume importanza soprattutto in pazienti oncologici a domicilio è il dolore. La legge 38/2010 sancisce il diritto dei pazienti alla terapia del dolore e alle cure palliative. Stabilisce inoltre l’obbligo di riportare la rilevazione del dolore in cartella clinica, con annotazioni relative alle sue caratteristiche e al suo andamento, e si basa sui principi di autonomia e di dignità della persona assistita.
Alcune scale di valutazione di cui l’infermiere può avvalersi a domicilio sono:
- Scala NRS (Numering Rating Scale o scala numerica): prevede che il paziente attribuisca un valore numerico al suo dolore, attraverso una scala che va da 0 (nessun dolore) a 10 (peggior dolore possibile). Viene applicata a pazienti collaboranti, con il supporto dell’infermiere o del caregiver (persona che si occupa del paziente, di solito un familiare).
- Scala di Barthel: misura il grado di capacità del paziente di compiere attività quotidiane (include le capacità di lavarsi autonomamente, di vestirsi, alimentarsi, fare uso dei servizi igienici).
- Scala di Braden: è una scala di valutazione del rischio di insorgenza di lesioni da pressione, condizioni che colpiscono una larga percentuale di pazienti assistiti a domicilio. La scala di Braden prende in considerazione la percezione sensoriale, il grado di esposizione della pelle all’umidità, il grado di attività fisica, lo stato nutrizionale, la frizione e lo scivolamento, e la mobilità (la capacità di cambiare posizione del corpo). Se la somma dei punteggi è inferiore a 16, indica una grave compromissione dell’integrità cutanea; se superiore a 18, il rischio è considerato basso.
- Scala Tinetti: la composizione abitativa influenza notevolmente il rischio di caduta dei pazienti anziani, esponendoli al 50% in più del rischio caduta se sono presenti condizioni pericolose (ad esempio scarsa illuminazione, tappeti, pavimenti bagnati oppure presenza di scale). La scala Tinetti è una delle scale che realizza una stima del rischio caduta del paziente, analizzando l’equilibrio e l’andatura.
- Scala MMSE (Mini Mental State Examination): è una scala che viene impiegata in pazienti con demenza e con sindromi psichiatriche di natura differente. Valuta le funzioni cognitive come l’orientamento, l’attenzione, il linguaggio, la memoria e le capacità visuo-spaziali. Il punteggio massimo che si può ottenere è 30, un punteggio inferiore a 24 indica invece una possibile compromissione cognitiva.
- Scala MNA (Mini Nutritional Assessment): consente di determinare un rischio di malnutrizione in pazienti anziani, prima ancora che subentrino le complicanze, quindi è un importante strumento di prevenzione finalizzato a mettere in atto interventi assistenziali precoci. Consiste nel porre una serie di domande al paziente, relative al suo grado di appetito e all’apporto nutrizionale giornaliero, al peso corporeo, al grado di mobilità e autonomia, alla presenza di lesioni da pressione, e altri indicatori relativi alla massa corporea e alle modalità di alimentazione.
L’utilizzo delle scale di valutazione nell’assistenza domiciliare consente di realizzare un’assistenza personalizzata al paziente, migliora la presa in carico, previene le complicanze e fornisce supporto per gli interventi multidisciplinari.
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