Tirzepatide: un passo avanti nella lotta contro obesità e sovrappeso.
Un’importante novità emerge dal trial clinico di fase 3b Surmount-5: tirzepatide, un farmaco innovativo per il trattamento dell’obesità, sovrappeso e diabete tipo 2, si è dimostrato significativamente più efficace di semaglutide nella riduzione del peso corporeo. Secondo i dati diffusi da Eli Lilly and Company, tirzepatide ha portato a una riduzione media del peso del 20,2%, rispetto al 13,7% ottenuto con semaglutide.
Un confronto diretto: tirzepatide vs semaglutide.
Lo studio head-to-head ha valutato pazienti adulti obesi o in sovrappeso con almeno una comorbidità correlata al peso, ma senza diabete. I risultati sono chiari:
- Perdita di peso maggiore del 47% con tirzepatide rispetto a semaglutide;
- Alla 72ª settimana, tirzepatide ha superato semaglutide su tutti i 5 endpoint principali dello studio.
Un dato particolarmente rilevante riguarda la percentuale di pazienti che ha ottenuto una perdita di peso superiore al 25%:
- 31,6% con tirzepatide;
- 16,1% con semaglutide.
Un’efficacia vicina alla chirurgia bariatrica.
Secondo Paolo Sbraccia, professore ordinario di Medicina Interna presso l’Università di Roma Tor Vergata, i risultati di tirzepatide sono paragonabili a quelli della chirurgia bariatrica, ma senza i rischi associati a un intervento invasivo.
“La riduzione ponderale del 20% con tirzepatide è un dato molto positivo, sovrapponibile a quello della chirurgia bariatrica”, ha affermato Sbraccia.
Inoltre, tirzepatide offre benefici aggiuntivi in termini di:
- Salute cardiovascolare e metabolica;
- Riduzione delle complicanze osteoarticolari;
- Miglioramento generale della qualità e aspettativa di vita dei pazienti obesi.
Il meccanismo unico di tirzepatide.
Tirzepatide è il primo farmaco ad agire come doppio agonista dei recettori Gip (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente) e Glp-1 (peptide glucagone-simile-1). Questa doppia azione lo rende più efficace, consentendo di:
- Ridurre l’introito calorico e il senso di nausea;
- Aumentare la sensibilità insulinica e la secrezione di insulina;
- Agire sul tessuto adiposo, migliorandone la funzionalità.
Sicurezza e tollerabilità.
Il profilo di sicurezza di tirzepatide è risultato in linea con i precedenti studi della serie Surmount. Gli effetti collaterali più comuni, condivisi anche con semaglutide, riguardano disturbi gastrointestinali, generalmente di entità lieve o moderata.
Un futuro promettente.
I dati dello studio saranno presto pubblicati su una rivista scientifica peer-reviewed e presentati in un congresso medico nel 2025. Nel frattempo, Eli Lilly continuerà a valutare le potenzialità di tirzepatide per ottimizzare il trattamento di obesità e sovrappeso, condizioni sempre più diffuse a livello globale e associate a gravi complicanze.
Grazie a risultati così promettenti, tirzepatide rappresenta una svolta nella gestione dell’obesità, offrendo nuove speranze ai pazienti e ai medici impegnati nella lotta contro questa complessa condizione.
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