Sanità. Prorogato fino al 2027 il riconoscimento in deroga dei titoli esteri. Aodi (AMSI): «Risultato positivo, ma ancora insufficiente»
AMSI-UMEM-UNITI PER UNIRE, LE NOSTRE STATISTICHE: +44% le richieste di professionisti stranieri ad AMSI negli ultimi tre anni. 2630 strutture italiane salvate dalla chiusura grazie a medici e infermieri di origine straniera. Circa 2360 professionisti ucraini integrati dal 2022.
ROMA 22 NOV 2024 – I vertici dell’AMSI (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), l’UMEM (Unione Medica Euromediterranea) e il Movimento Internazionale Uniti per Unire, accolgono positivamente la proroga fino al 2027 del riconoscimento in deroga dei titoli esteri per i professionisti sanitari, approvata dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera. Questa misura, nata per contrastare la carenza di personale sanitario, rappresenta una risposta concreta ma temporanea a una crisi che necessita di interventi più strutturali e duraturi.
«Ringraziamo il Governo per questa proroga, frutto delle battaglie portate avanti con determinazione dalle nostre associazioni», afferma il Prof. Foad Aodi, Presidente di AMSI e UMEM, leader delle suddette associazioni, giornalista esperto di salute globale, strenuo difensore dei diritti dei professionisti sanitari a 360 gradi, nonché membro registro esperti FNOMCEO e già 4 volte Consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma e docente all’università di Tor Vergata per fisioterapisti ed Infermieri.
«Tuttavia, questa non può essere una soluzione definitiva», continua Aodi. «Serve una visione a lungo termine che arrivi almeno al 2030, e che garantisca il pieno inserimento e la valorizzazione dei professionisti sanitari di origine straniera, nonché una programmazione ordinata per il riconoscimento dei titoli».
Un contributo fondamentale per il sistema sanitario
Secondo i dati raccolti da AMSI, solo nel 2024 più di 2630 dipartimenti e strutture sanitarie italiane, tra cui pronto soccorso, guardie mediche e sostituzioni di medici di base e pediatri, hanno evitato la chiusura grazie al contributo di professionisti sanitari stranieri. Circa il 66% di queste posizioni è stato coperto grazie al Decreto Cura Italia, dimostrando l’importanza di una strategia mirata all’integrazione professionale.
«Non accettiamo che i professionisti stranieri vengano visti come tappabuchi. Essi rappresentano una risorsa essenziale e devono essere integrati a pieno titolo, con pari dignità economica e contrattuale rispetto ai colleghi italiani», sottolinea Aodi.
Il caso dei professionisti ucraini: una proroga necessaria
Dal 2022, oltre 2360 professionisti sanitari ucraini, in gran parte donne (96%) con figli a carico, hanno beneficiato della normativa in deroga. Tuttavia, la loro situazione rimane incerta, dato che l’attuale proroga scadrà il 31 dicembre 2024.
«Molti medici e infermieri ucraini non riescono a reperire i documenti necessari a causa della guerra», dichiara Aodi. «È fondamentale estendere la proroga anche per loro, altrimenti rischiamo di perdere un contributo prezioso non solo per il sistema sanitario italiano, ma anche per il percorso di integrazione sociale di queste persone in fuga da conflitti devastanti».
Le criticità da risolvere.
«È essenziale affrontare con urgenza alcune criticità che riguardano i professionisti della sanità inseriti con il regime di deroga», sottolinea Aodi. «In primo luogo, bisogna garantire loro l’accesso alla formazione ECM, anche in assenza di iscrizione agli albi professionali italiani, una condizione indispensabile per l’aggiornamento delle competenze e la qualità del lavoro. Inoltre, è necessario risolvere il problema della copertura assicurativa, oggi insufficiente, e facilitare il percorso ordinario per il riconoscimento definitivo dei titoli. Queste sono misure fondamentali per garantire una piena integrazione nel sistema sanitario».
«Non possiamo ignorare il preoccupante aumento del 36% delle discriminazioni registrate nei confronti di questi professionisti dall’introduzione del Cura Italia», continua Aodi. «È cruciale che imparino la lingua italiana, comprendano la cultura sanitaria locale e si uniformino alle regole e agli standard professionali, come tutti i loro colleghi. Solo così possiamo assicurare un’integrazione reale, che valorizzi le loro competenze e contribuisca a migliorare l’efficienza del sistema sanitario nazionale».
Valorizzare finalmente i professionisti e rafforzare il sistema sanitario
La proroga del riconoscimento in deroga è un passo importante, ma, per AMSI, il vero cambiamento deve passare da una revisione strutturale del sistema sanitario:
• Investire in formazione e assunzioni: Serve un piano per arginare la fuga di professionisti all’estero e dal pubblico al privato.
• Ridurre la burocrazia: Accelerare i tempi per il riconoscimento dei titoli e semplificare le procedure per medici e infermieri già operativi.
• Contrastare la discriminazione: Riconoscere il valore dei professionisti stranieri, troppo spesso vittime di pregiudizi, e garantire pari opportunità contrattuali.
• Integrare pubblico e privato: Promuovere una collaborazione efficace tra i due settori per rafforzare l’intero sistema.
«Non possiamo limitarci a proroghe. Servono riforme incisive che rilancino la sanità italiana, rendendola più inclusiva, efficiente e allineata agli standard internazionali. Solo così potremo costruire un sistema sanitario capace di rispondere alle sfide future, senza ricadere in soluzioni emergenziali», conclude Aodi.
Statistiche AMSI 2024.
• +44% richieste di professionisti sanitari stranieri dal 2022.
• 2630 strutture salvate dalla chiusura nel 2024.
• 2360 professionisti ucraini integrati dal 2022.
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