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Gli stipendi degli infermieri italiani: un divario del 20% rispetto alla media europea.

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Secondo il rapporto Health at a Glance Europe 2024 dell’OCSE, gli stipendi degli infermieri italiani continuano a essere tra i più bassi d’Europa, con una retribuzione annua media di 32,6 mila euro, inferiore del 20% rispetto alla media europea di 39,8 mila euro. Questo gap, già significativo, appare difficile da colmare, soprattutto considerando che in molti Paesi europei gli stipendi degli infermieri sono in aumento, mentre in Italia i progressi sono quasi impercettibili.

FB_IMG_1732652077802 Gli stipendi degli infermieri italiani: un divario del 20% rispetto alla media europea.

Il contesto europeo.

Il confronto con altri Paesi evidenzia disparità importanti:

  • Al top: Lussemburgo (79 mila euro), Belgio (72 mila euro), Paesi Bassi (54 mila euro).
  • In coda: Portogallo (22 mila euro), Repubblica Slovacca (24 mila euro), Grecia (26 mila euro).
    L’Italia, con i suoi 32,6 mila euro, si colloca nella fascia medio-bassa, lontana dai vertici europei.

Inoltre, in molti Paesi dell’UE la retribuzione degli infermieri è significativamente superiore al salario medio nazionale, contribuendo a rendere la professione più attrattiva. Tuttavia, in Italia, gli stipendi degli infermieri sono appena in linea con il salario medio, evidenziando una mancanza di valorizzazione.

Stipendi in aumento nel resto d’Europa.

Molti Paesi europei stanno investendo in aumenti salariali per il personale infermieristico:

  • Ungheria, Polonia e Slovenia hanno registrato aumenti annuali medi del 4-5% in termini reali nel decennio 2010-2019. Recentemente, in Ungheria è stato annunciato un ulteriore aumento del 20% per il 2024.
  • Francia ha migliorato le retribuzioni dal 2021, nonostante l’elevata inflazione.
  • In Polonia, il personale sanitario ha ricevuto aumenti del 30% nel 2022.

Al contrario, in Italia, gli stipendi sono cresciuti solo dell’1% in termini reali tra il 2019 e il 2022, un dato insufficiente a compensare l’inflazione.

Le criticità italiane.

Nonostante l’annunciato aumento medio di 2 mila euro annui previsto dal rinnovo contrattuale in corso, il divario con la media europea appare ancora difficile da colmare. Negli ultimi anni, le retribuzioni degli infermieri italiani sono rimaste stagnanti o addirittura diminuite in termini reali, rendendo la professione meno attrattiva, specialmente per i giovani.

A ciò si aggiungono:

  • Condizioni di lavoro difficili, con carichi di lavoro pesanti e carenza di personale.
  • Scarsa competitività rispetto all’estero, che spinge molti infermieri a emigrare verso Paesi con migliori retribuzioni e opportunità di carriera.

Serve un intervento strutturale.

Gli infermieri italiani chiedono interventi concreti per valorizzare la professione, tra cui:

  1. Aumenti salariali strutturali in linea con la media europea.
  2. Maggiore riconoscimento professionale, attraverso percorsi di specializzazione e carriera.
  3. Investimenti per migliorare le condizioni di lavoro.

Solo con un impegno serio e duraturo sarà possibile attrarre e trattenere professionisti nel sistema sanitario italiano, garantendo la qualità dei servizi e la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

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