Infermiere aggredito a Napoli. Baldini (Enpapi): “Condanniamo atti violenti, chiediamo più sicurezza”.
“Continuano, purtroppo, le aggressioni ai danni del personale sanitario. Le violenze subite la scorsa notte da un infermiere e da una guardia giurata al Pronto soccorso dell’ospedale Betania di Napoli, da parte di un paziente in attesa di essere visitato, sono l’ennesima e drammatica dimostrazione che occorre intervenire subito e con fermezza. Chiediamo più sicurezza e tutele”. Così Luigi Baldini, presidente di Enpapi, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica, in merito all’ennesima aggressione ai danni del personale sanitario, questa volta nei confronti di un infermiere e di una guardia giurata al Pronto soccorso dell’ospedale Betania di Napoli.
“Medici, infermieri, operatori sociosanitari, addetti alla sicurezza non possono essere bersaglio quotidiano di violenze, minacce e insulti – aggiunge Baldini – svolgono un lavoro molto delicato, a contatto con i pazienti, con risorse umane spesso limitate. È urgente avviare nuove iniziative per riportare tranquillità negli ospedali e nelle strutture di accoglienza dei malati. Il luogo di lavoro deve poter garantire la massima sicurezza agli operatori sanitari, ma anche agli stessi pazienti e ai loro familiari”.
Baldini ha ricordato l’importanza della recente Legge n. 137 del 2024, approvata definitivamente alla Camera il 12 novembre scorso, che prevede misure urgenti per contrastare la violenza nei confronti del personale sanitario. “Questa legge introduce sanzioni più severe per chi aggredisce operatori sanitari e sociosanitari, riconoscendo la gravità di questi atti, e prevede l’adozione di strumenti di sicurezza nelle strutture, come sistemi di sorveglianza e pulsanti di emergenza. Inoltre, con l’istituzione di campagne di sensibilizzazione, mira a promuovere un maggiore rispetto verso chi opera in ambito sanitario. È un passo nella giusta direzione, ma non basta: servono azioni ancora più incisive e investimenti strutturali per garantire una protezione adeguata agli operatori e migliorare l’efficienza del sistema sanitario. Credo siano utili, ad esempio, un monitoraggio capillare delle strutture e delle loro criticità, nuovi presidi di Polizia nell’ambito dei nosocomi e in prossimità dei Pronto soccorso, ma anche interventi mirati per gestire le emergenze specifiche e le difficoltà che caratterizzano i diversi territori” conclude.
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