Come superare il concorso da Infermiere: ecco una breve guida.
Ripresentiamo oggi un articolo del direttore Angelo Riky Del Vecchio su “Come superare il Concorso da Infermiere”, che ha fatto la storia dei concorsi italiani in sanità.
L’Infermiere moderno è un professionista che guarda al futuro e che, grazie anche a tutte le riforme iniziate negli Anni ’90 del Novecento, è dotato di un nuovo percorso formativo, nuovi modalità di accesso all’impiego e nuovo responsabilità.
La prima riforma importante che ha interessato la professione risale al 1992 con il Decreto Legislativo n. 502. Per la prima volta la professione rientra in un ambito prettamente universitario. Nel 1994, con il Decreto Ministeriale n. 739, viene ridisegnato il profilo professionale dell’Infermiere italiano, che non è più un “ausiliario” ma un “professionista sanitario”. Sette anni più tardi, nel 1999, la Legge n.42 abolisce definitivamente il cosiddetto “mansionario” (serie di regole che l’Infermiere doveva seguire pedissequamente e meccanicamente) e introdotta la tanto desiderata “autonomia”.
Il “nurse practitioner” diventa un essere pensante e non più un mero esecutore. Con l’avvento della Legge n. 251 del 2000 un altro importante traguardo viene raggiunto dalla professione: viene introdotto il ruolo dirigenziale; un anno dopo, con il Decreto Ministeriale del 2 aprile 2001 viene istituita la Laurea triennale e la Laurea specialistica (il famoso 3 + 2 anni).
A distanza di qualche tempo dall’avvento delle prime lauree, nel 2004 vengono attivati i primi corsi di Laurea specialistica, mentre i vecchi diplomi da infermiere (con la Legge n. 1 del 2002) vengono dichiarati equipollenti (e quindi anche i diplomati in Infermieristica possono accedere alla specialistica).
Da allora molta strada è stata fatta dagli Infermieri Italiani, anche se spesso i risultati ottenuti stridono con quelli preventivati: non siamo ancora percepiti come una assestante Professione Sanitaria; forse per colpa nostra e delle divisioni interne alla categoria non ci siamo saputi imporre e non abbiamo saputo far valere le nostre prerogative intellettuali e professionali; quanto diciamo si avverte pragmaticamente durante tutte le fasi dei concorsi, dove spesso ci si trova davanti a prove “ridicole” da mansionario.
Chi scrive ha superato allo stato attuale 22 concorsi, piazzandosi in varie graduatorie in tutta Italia. L’ultima selezione è stata vinta in Puglia nel 2020 al Mega Concorso svoltosi a Bari durante la Pandemia COVID e alla presenza di oltre 10.000 pretendenti.
Ogni volta si è trovato a confrontarsi con migliaia di colleghi che, spesso, venivano da mesi e mesi di intensi studi sulle teorie più disparate dell’assistenza sanitaria in Italia e nel mondo. Studi che al di là di un bagaglio personale, che è sempre utile, stride con quanto accade nelle prove selettive, dove quasi sempre le prime fasi si superano esercitandosi sui test per Infermieri diffusi un po’ ovunque, utilizzando i quiz già sorteggiati negli anni o nelle prove precedenti, e/o sui piani assistenziali, che devo essere parte integrante della professionalità di ognuno di noi (se non siamo in grado di pianificare, non saremo mai in grado di diventare dei buoni Infermieri).
Per le fasi successive occorre innalzare il livello del sapere e conoscere le varie normative che disciplinano la professione infermieristica in Italia e negli stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Tra le altre normative che hanno riformato in Italia la nostra professione vanno sicuramente annoverate: il Decreto del Presidente della Repubblica n. 220/2001, la Legge n. 43/2006 e il Codice Deontologico dell’Infermiere, redatto dalla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (ultima versione quella del 2019, ma ne sarà presentata un’altra nel marzo 2025).
Le Leggi e le norme sopra riportate sono interamente pubblicate nei capitoli a seguire.
Vi consigliamo di non impararle a memoria, non serve a nulla, ma di capire cosa vogliono dire, a cosa servono e a chi sono indirizzate.
Quali consigli ci sentiamo di dare a chi partecipa per la prima volta ad un Concorso per Infermiere o prova a farlo per l’ennesima volta?
Per prima cosa lo studio, poi alcune accortezze. Ecco le regole da non dimenticare mai.
Prova scritta:
1) se vi trovate di fronte a dei quiz rispondete immediatamente a quelli che sapete bene, senza mai tornare indietro a correggere (il più delle volte chi lo fa cancella la risposta esatta e ne mette una sbagliata, rischiare in questo caso non conviene);
2) se il quiz prevede -0,25 punti per ogni domanda sbagliata e 0 punti per ogni domanda non data, vi conviene non rispondere e non rischiare di perdere punteggi utili per la classifica finale (se per es. rispondete a 4 domande in maniera errata perdete complessivamente 4 punti per ogni risposta sbagliato più 0,25 punti x 4; in totale perdete 5 punti;
3) se invece il quiz prevede 0 punti per ogni domanda sbagliata o non data a quel punto vi conviene rischiare e tentare di “azzeccare” la risposta esatta;
4) se nel compito sono previste una o più tracce libere siate concisi e schematici senza scrivere enormi “papiri”, perché potreste rischiare di uscire fuori traccia; la prolissità in questi casi può essere sintomo di non conoscenza della materia;
5) in base al tempo che vi danno a disposizione vi organizzate nel rispondere (per esempio se avete 20 domande in 20 minuti allora sapete che massimo potete “spendere” 60 secondi per quesito; il nostro consiglio è quello di spenderne meno, circa 40 secondi, in modo da avere dell’esubero tempistico in caso di domande troppo complesse o lunghe da leggere);
6) leggete attentamente sia le domande, sia le possibili risposte (per es. un “non” può trasformare il significato della frase), e affidatevi alla buona sorte, alla vostra astuzia e alle vostre conoscenze ed esperienze.
Prova pratica/orale:
1) rilassatevi e se siete troppo agitati prima di iniziare a parlare, di illustrare un caso o a mimare una procedura contate fino a 5;
2) non soffermatevi troppo sulle vostre conoscenze scientifiche, sulle teorie o e sulle evidenze scientifiche, potreste trovarvi in difficoltà di fronte ad una commissione che sicuramente è molto più preparata e più tranquilla di voi, mas andate subito al sodo con un eloquio chiaro, semplice e quanto mai sintetico;
3) parlate di più sulle cose che sapete bene e soffermatevi di meno sul resto (evitate di pensare a ciò che non sapete bene, è dimostrato che sarà la cosa principale che direte, quindi potreste mettervi nei guai da soli);
4) affidatevi alla buona sorte e non andate mai oltre le vostre possibilità intellettive e di conoscenze.
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