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Infermiere nel Soccorso Alpino, tra responsabilità e competenze.

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Negli ultimi anni, la montagna è diventata una destinazione sempre più popolare, non solo per il turismo ma anche per attività escursionistiche e alpinistiche. Questo crescente afflusso di persone, spesso impreparate, aumenta il rischio di incidenti e situazioni di emergenza, richiedendo interventi di soccorso alpino in cui la figura dell’infermiere riveste un ruolo fondamentale.

Il ruolo centrale dell’Infermiere nel Soccorso Alpino.

All’interno del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), l’infermiere ha una funzione sia preventiva che operativa. Non solo interviene durante le emergenze, ma è anche coinvolto in attività di formazione e sensibilizzazione per i volontari del soccorso alpino. La presenza di personale sanitario qualificato nelle giornate formative organizzate dal CNSAS è essenziale per fornire le competenze tecniche e assistenziali necessarie per gestire le emergenze in ambienti ostili.

In caso di incidente in montagna, il primo passo è la chiamata alla Centrale Operativa 118 (C.O. 118), che attiva la “Macchina del Soccorso”. Qui l’infermiere ha un ruolo chiave nella valutazione della situazione, considerando fattori come la posizione geografica, le condizioni ambientali e lo stato clinico del paziente, per stabilire il tipo di squadra di soccorso da inviare.

Le sfide del Soccorso in Montagna.

Il soccorso in ambiente montano comporta sfide uniche, legate sia ai pericoli ambientali che alle condizioni cliniche del paziente. Le principali problematiche sanitarie che l’infermiere può trovarsi ad affrontare in montagna includono:

  • Patologie da freddo: come congelamenti, ipotermia e incidenti da valanga.
  • Patologie da caldo: colpi di sole e colpi di calore.
  • Morso di vipera: un rischio presente in molte zone montane.
  • Malori generici: che includono condizioni non direttamente legate all’ambiente montano.
  • Traumi: dalle contusioni alle fratture gravi e ai politraumi.
  • Sindrome da sospensione: un problema specifico per gli arrampicatori e i speleologi.
  • Mal di montagna: legato all’altitudine e alla carenza di ossigeno.

L’infermiere ha la responsabilità di individuare rapidamente queste problematiche e iniziare il trattamento adeguato, stabilizzando il paziente, comunicando con la C.O. 118 e procedendo al trasporto verso un punto di rendez-vous per il trasferimento finale in ospedale.

Il trasporto e l’intervento in Elisoccorso.

Uno dei maggiori ostacoli nel soccorso in montagna è il fattore tempo. L’intervento delle squadre a terra può richiedere molto tempo, soprattutto in zone impervie. Per questo motivo, l’elisoccorso rappresenta una risorsa preziosa: presente in tutte le regioni italiane, consente di ridurre i tempi di intervento e di raggiungere rapidamente il paziente.

L’elicottero non è solo un mezzo di trasporto rapido, ma include una squadra sanitaria composta da un medico e un infermiere. In collaborazione con le squadre di terra, questi professionisti stabilizzano il paziente e lo trasportano in sicurezza all’ospedale più adatto alle sue condizioni.

Professionista altamente specializzato.

L’infermiere del soccorso alpino è un professionista altamente specializzato, capace di operare in condizioni estreme per salvare vite. La sua preparazione non si limita alle competenze cliniche, ma include anche una profonda conoscenza dell’ambiente montano e delle tecniche di soccorso in condizioni difficili. La presenza dell’infermiere nel soccorso alpino è quindi un valore aggiunto fondamentale per garantire la sicurezza e la salute di chi frequenta la montagna, rispondendo in modo tempestivo ed efficace alle emergenze.

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