Sette anni di Legge Gelli-Bianco: bilanci e prospettive per la sicurezza in sanità.
Nel 2024, la legge 24/2017, comunemente nota come legge Gelli-Bianco, ha compiuto sette anni. Introdotta con l’ambizioso obiettivo di riformare la responsabilità professionale e migliorare la sicurezza delle cure, questa normativa ha segnato un punto di svolta nel sistema sanitario italiano.
Ma quali sono stati i suoi reali risultati? Ha davvero rispettato gli obiettivi prefissati?
Dal momento della sua introduzione, la legge Gelli-Bianco ha cercato di rispondere a problematiche storiche del settore sanitario. In particolare, il focus si è concentrato sulla sicurezza delle cure e sulla necessità di creare un ambiente meno conflittuale tra pazienti e professionisti.
La legge ha promosso l’adozione di protocolli standardizzati e misure di prevenzione, contribuendo a una maggiore attenzione alla segnalazione di eventi avversi. Tuttavia, la percezione della sicurezza da parte dei pazienti rimane ambivalente. Nonostante i progressi, molti continuano a nutrire dubbi sulla qualità delle cure ricevute.
Un altro aspetto cruciale della legge riguarda il regime di responsabilità legale. Sebbene vi sia stata una certa diminuzione delle controversie legali per malpractice, questo calo potrebbe non essere attribuibile esclusivamente alla riforma. L’incertezza causata dalla pandemia ha certamente influenzato il panorama legale, ma rimane evidente la necessità di un sistema di risarcimento più equo. Gli operatori sanitari, in particolare, continuano a segnalare preoccupazioni circa la loro esposizione a rischi legali, suggerendo che il clima di paura non è stato completamente dissipato.
In termini di formazione, la legge ha incentivato programmi di aggiornamento e sviluppo professionale, ma le disparità tra le varie regioni italiane pongono interrogativi sulla sua applicazione uniforme. Se in alcune aree i professionisti beneficiano di opportunità formative adeguate, in altre la situazione è ben diversa, rivelando un divario preoccupante che potrebbe influire sulla qualità delle cure.
Nonostante questi progressi, le critiche non mancano. Molti operatori del settore avvertono che il sistema burocratico è ancora troppo complesso, rendendo difficile navigare tra le nuove procedure. Inoltre, si evidenzia la necessità di un coordinamento più efficace tra le diverse strutture sanitarie, che spesso operano in modo isolato, complicando ulteriormente la situazione.
In sintesi, la legge Gelli-Bianco ha tracciato un sentiero innovativo nel panorama sanitario italiano, ma il viaggio è lungi dall’essere concluso. Mentre alcuni progressi sono stati fatti, le sfide rimangono e richiedono un impegno rinnovato da parte di tutti gli attori coinvolti.
L’auspicio è che il settimo anniversario non sia solo un momento di riflessione, ma anche un’opportunità per rilanciare il dibattito sulla responsabilità, la formazione e, soprattutto, sulla sicurezza dei pazienti.
Solo affrontando queste questioni con determinazione si potrà davvero trasformare la legge Gelli-Bianco in un faro di eccellenza per il futuro della sanità italiana.
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