Aggressione Foggia: Medici e Infermieri accusati dal DG di non saper comunicare.

Bufera su Pasqualone: accuse di incapacità comunicativa dopo l’aggressione ai sanitari del Policlinico Riuniti di Foggia.

Le dichiarazioni del direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia, Giuseppe Pasqualone, durante la trasmissione “Far West” su Rai 3, hanno scatenato polemiche feroci. Pasqualone ha accusato medici e infermieri della struttura di “non saper comunicare”, in riferimento all’aggressione subita dal personale sanitario dopo la morte di Natasha Pugliese, una giovane di Cerignola. La dichiarazione ha generato sdegno tra i professionisti del settore e ha portato sindacati e politici a chiedere le sue dimissioni, mentre si invocano ispezioni per valutare la gestione della sicurezza all’interno dell’ospedale.

Le dichiarazioni di Pasqualone a Raitre.

“Non so come abbiano gestito la comunicazione con la famiglia. Nelle nostre zone, specialmente al sud, c’è una tendenza a non dire tutto chiaramente. Loro affermano di aver informato la famiglia adeguatamente. Personalmente, tendo a credere di più alla famiglia, perché spesso siamo trattati in modo diverso dai servizi sanitari stranieri, dove la priorità è garantire che tutti ricevano le informazioni necessarie. Qui, invece, qualcuno protesta per la mancanza di informazioni e scrive al Ministero per i posti di lavoro” – ha commentato il Direttore Generale durante l’intervista con il giornalista.

Il video sotto accusa.

L’aggressione e le polemiche sollevate da Pasqualone.

L’aggressione che ha scosso il Policlinico Riuniti di Foggia è avvenuta poco dopo la morte di Natasha Pugliese, 22enne di Cerignola, deceduta durante un intervento chirurgico. Circa 50 persone, in una vera e propria spedizione punitiva, hanno invaso la struttura sanitaria, aggredendo medici e infermieri. Il bilancio è stato pesante: un medico ferito alla mano e diversi operatori sanitari colpiti con schiaffi e pugni, costretti a rifugiarsi in una stanza in attesa delle forze dell’ordine.

In questo clima di tensione, il DG Pasqualone ha rilasciato dichiarazioni pesanti, accusando il personale di non essere in grado di comunicare adeguatamente con i pazienti e i loro familiari. Parole che hanno suscitato rabbia e indignazione tra i medici e gli infermieri, che si sono sentiti ingiustamente attaccati.

La reazione della politica e dei sindacati.

Le dichiarazioni di Pasqualone hanno subito attirato l’attenzione della politica e dei sindacati. L’on. Giandonato La Salandra (FdI) ha definito le parole del DG “infamanti”, sottolineando come tali affermazioni non facciano altro che giustificare un’aggressione inaccettabile. La Salandra ha anche annunciato che chiederà l’invio di ispettori per valutare le condizioni di sicurezza all’interno del Policlinico Riuniti e per verificare se il personale sanitario sia adeguatamente preparato a gestire situazioni di tensione.

Anche i sindacati hanno espresso solidarietà al personale sanitario e chiesto le dimissioni di Pasqualone, ritenendo che le sue parole abbiano gravemente minato il rapporto di fiducia tra la direzione dell’ospedale e i dipendenti. La UIL FPL di Foggia ha dichiarato che non è accettabile scaricare le colpe di un sistema sanitario in crisi sui medici e infermieri, che ogni giorno affrontano enormi difficoltà.

Il problema della sicurezza e della formazione.

Il caso ha messo in luce gravi problemi legati alla sicurezza all’interno del Policlinico Riuniti. Come è stato possibile che un gruppo così numeroso di persone entrasse nella struttura senza essere fermato? Questo è uno degli interrogativi sollevati dai sindacati e dalla politica. La sicurezza del personale e dei pazienti dovrebbe essere una priorità per la direzione dell’ospedale, eppure i fatti sembrano dimostrare che mancano protocolli efficaci per prevenire situazioni di violenza.

Inoltre, se davvero il personale sanitario ha difficoltà nella comunicazione con i pazienti, come sostenuto da Pasqualone, sarebbe compito dell’azienda fornire corsi di formazione adeguati. Le competenze comunicative sono cruciali in un contesto sanitario, ma scaricare la responsabilità sul personale senza fornire le risorse necessarie per migliorare è un’ulteriore dimostrazione di cattiva gestione.

Le giustificazioni del DG e le indagini in corso.

Dopo la bufera mediatica, Pasqualone ha cercato di giustificare le sue dichiarazioni, affermando che la Rai avrebbe tagliato malamente l’intervista, presentando le sue parole in modo distorto. Tuttavia, le sue spiegazioni non hanno placato le polemiche. Intanto, la Procura della Repubblica di Foggia sta indagando sulla morte di Natasha Pugliese e sulle circostanze che hanno portato all’aggressione.

Le indagini potrebbero fare luce anche su eventuali responsabilità della direzione sanitaria nella gestione della sicurezza. Nel frattempo, la figura di Pasqualone continua a essere nel mirino di politici e sindacati, che chiedono un cambio ai vertici del Policlinico.

Tempesta crescente.

Le dichiarazioni di Giuseppe Pasqualone hanno innescato una tempesta che continua a crescere. Mentre si attende l’esito delle indagini e l’invio di ispettori per valutare la situazione al Policlinico Riuniti di Foggia, la tensione tra la direzione e il personale sanitario rimane alta. In un momento in cui la sanità è già sotto pressione, servono risposte chiare e azioni concrete per ristabilire fiducia e garantire sicurezza e professionalità in un contesto sempre più complesso.

Pasqualone, da buon manager qual è, ha ora due soluzioni davanti a sé: dimettersi o chiedere scusa al personale e alla famiglia di Natasha. Sarebbe stato meglio rimanere in silenzio e attendere l’esito della giustizia italiana e delle ispezioni interne.

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