Infermieri Lettere al Direttore Sanità crisi infermieristica, infermieri Redazione Assocarenews.it 11 Ottobre 2024 0 Commenti

Noi Infermieri, solo tappabuchi di un sistema sanitario che sta per implodere.

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Egr. Direttore,

riflettevo su alcuni articoli pubblicati nell’ultimo periodo su AssoCareNews.it e volevo esprimere tutta la mia gratitudine per l’impegno che ci mettete nel tenerci informati quotidianamente con tanta professionalità.

Propongo una mia riflessione personale.

La crisi degli Infermieri Italiani: sottopagati e senza tutela

Gli infermieri italiani sono sempre più stressati e oberati da responsabilità, mentre il sistema sanitario continua a trascurare il loro disagio. Richiamati in servizio durante i giorni di riposo e costretti a turni massacranti di 13 ore, molti si chiedono: come può lo Stato pensare di attrarre nuove leve verso questa professione?

Una professione in crisi.

Una collega infermiera, con anni di esperienza, condivide la sua realtà lavorativa in uno degli ospedali romani. La situazione è desolante: nonostante la laurea e la formazione specialistica, gli infermieri sono trattati come semplici tappabuchi in un sistema che appare sempre più in crisi.

Il lavoro quotidiano: responsabilità crescenti e turni estenuanti.

Ogni mattina, gli infermieri iniziano la loro giornata con una serie di compiti impegnativi. “Dobbiamo fare il giro parametri, somministrare terapie, e rispondere alle richieste dei medici,” spiega l’infermiera. “Siamo una categoria di mezzo, tra medici e operatori socio-sanitari (OSS), e ci ritroviamo a fare tutto ciò che non viene gestito dagli altri.”

La carenza di personale: un problema strutturale.

La mancanza di personale è così grave che gli straordinari sono diventati la norma. “I turni di 13 ore sono all’ordine del giorno. Se ci opponiamo, la risposta è sempre la stessa: ‘Non c’è personale, trova un cambio’.” Questo non fa che aggravare la situazione e aumentare lo stress lavorativo.

Un riconoscimento economico inadeguato.

Malgrado le elevate responsabilità, gli stipendi degli infermieri rimangono inadeguati. “Per guadagnare almeno 1.900 euro al mese, dobbiamo lavorare turni infiniti e sacrificare la nostra salute,” sottolinea un’infermiera. Le indennità notturne non superano i 10 euro all’ora, rendendo difficile vivere dignitosamente.

Qualità dell’assistenza e gestione disorganizzata.

Ogni infermiere si trova a gestire 12 o 14 pazienti, quando il rapporto ideale dovrebbe essere di uno a sei o otto. “Se un paziente non firma il consenso per una TC, o se rimane con un pannolino sporco, la responsabilità ricade su di noi,” afferma l’infermiera. Questo squilibrio aumenta i rischi per i pazienti e riduce la qualità dell’assistenza.

Una professione senza tutela né prospettive.

Gli infermieri si sentono abbandonati e trascurati. Né lo Stato né le strutture sanitarie sembrano voler tutelare questa figura professionale, esposta a crescenti pressioni e condizioni di lavoro sempre più difficili. “Siamo pagati come se fossimo poco più che tappabuchi, nonostante le enormi responsabilità che gestiamo,” lamentano.

La domanda cruciale: chi vuole Diventare Infermiere?

In questo contesto, è lecito chiedersi come lo Stato possa attrarre giovani verso questa professione. “Quali motivazioni potrebbero avere per diventare infermieri? Questo non è più una vocazione, ma un lavoro usurante che merita rispetto e riconoscimento.”

Un appello alla riconoscenza.

Gli infermieri chiedono condizioni di lavoro dignitose e un riconoscimento adeguato per le loro responsabilità. “Abbiamo bisogno di tutele, di rispetto per il nostro ruolo, e di stipendi equi. Solo così la sanità pubblica potrà tornare a funzionare.”

Dott.ssa Agata P., Infermiera Magistrale

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