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Anestesista dell’Ospedale Maggiore di Bologna si suicida: FIALS chiede l’intervento del Ministero della Sanità.

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Un dramma sconvolge ancora una volta la comunità sanitaria di Bologna. Questa mattina, la dottoressa M. N,, 38 anni, anestesista presso l’Ospedale Maggiore, è stata trovata senza vita nella sua abitazione. Il tragico suicidio è il secondo caso di decesso tra il personale sanitario della USL di Bologna nel giro di pochi giorni, sollevando preoccupazioni sulle condizioni di lavoro a cui sono sottoposti i professionisti del settore.

Le circostanze del gesto estremo.

Le dinamiche che hanno portato la dottoressa Napoli a compiere questo gesto estremo non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, emergono già alcuni elementi critici che potrebbero gettare luce su questa tragedia. Tra questi, il mancato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) in azienda. Il DVR è un documento essenziale che raccoglie l’analisi e la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, e la sua mancata o inadeguata applicazione potrebbe indicare carenze nel sistema di tutela del personale.

FIALS: «Condizioni lavorative insostenibili».

Alfredo Sepe, Segretario Generale FIALS Emilia Romagna, ha espresso profondo dolore per la perdita della dottoressa Napoli e ha annunciato che sarà inviata una richiesta formale agli ispettori del Ministero della Sanità. L’obiettivo è indagare su eventuali correlazioni tra queste morti e le condizioni di lavoro nel contesto della USL di Bologna.

AlfredoSepe Anestesista dell’Ospedale Maggiore di Bologna si suicida: FIALS chiede l’intervento del Ministero della Sanità.

«I professionisti della USL di Bologna sono abbandonati a loro stessi», ha dichiarato Sepe, aggiungendo che è essenziale un intervento immediato e concreto da parte del Direttore Generale Paolo Bordon per garantire la sicurezza e la tutela di tutti i lavoratori.

Un quadro allarmante.

Le difficoltà che i medici e il personale sanitario affrontano quotidianamente sono ben note: turni di lavoro estenuanti, stress cronico, carenza di personale e risorse inadeguate sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono a rendere il clima lavorativo insostenibile. Sepe sottolinea che la situazione attuale richiede un’azione urgente per prevenire ulteriori tragedie.

Cordoglio e riflessioni.

FIALS ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia della dottoressa Napoli e invita tutte le istituzioni coinvolte a riflettere su quanto avvenuto. È necessario agire in fretta per evitare che simili episodi si ripetano, tutelando al meglio la salute mentale e fisica dei professionisti sanitari, già messi a dura prova da un contesto lavorativo sempre più complesso e problematico.

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