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Imola. E’ crisi nel Blocco Operatorio: FIALS denuncia Abusi di Professione e rischi per la Salute Pubblica.

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Il sindacato FIALS denuncia carenza di personale infermieristico, demansionamenti e rischi per i pazienti nel Blocco Operatorio dell’Ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola (BO). Lo comunicano il segretario regionale della FIALS Alfredo Sepe e il segretario aziendale dello stesso sindacato Stefano De Pandis.

Gravi denunce emergono dal settore sanitario, e in particolare dal Blocco Operatorio, a causa di una situazione critica legata alla carenza di personale qualificato e alla gestione inadeguata del lavoro. Il sindacato FIALS ha recentemente inviato una diffida all’AUSL competente, sollevando il problema della carenza cronica di infermieri specializzati, l’inserimento di personale non formato e la violazione della normativa sull’orario di lavoro. Tutto questo, secondo il sindacato, mette seriamente a rischio la salute dei cittadini e la sicurezza degli operatori sanitari.

Carenza di personale infermieristico: una crisi che dura da anni.

Da tempo il personale sanitario denuncia una grave carenza di infermieri specializzati nel Blocco Operatorio. Questa mancanza ha portato alla violazione della normativa sull’orario di lavoro, con turni massacranti e insufficienti pause per il recupero delle energie fisiche e mentali. Nonostante siano attive graduatorie per nuove assunzioni di OSS e infermieri, l’integrazione di nuovo personale avviene con estrema lentezza, lasciando chi lavora in trincea a gestire carichi di lavoro insostenibili.

L’introduzione di personale esterno: una soluzione rischiosa.

La FIALS ha denunciato l’introduzione sperimentale di personale della ditta esterna CSM, chiamato “grigini”, per coprire le carenze di operatori socio-sanitari (OSS). Tuttavia, questa soluzione temporanea ha creato nuovi problemi, in quanto alcune di queste persone presentano limitazioni fisiche e sono esonerate dalla movimentazione manuale dei carichi. Questo ha reso ancora più difficile il rispetto delle procedure e ha accentuato il sovraccarico di lavoro sugli infermieri.

Demansionamento e abuso di professione.

Uno degli aspetti più preoccupanti è il demansionamento degli infermieri, costretti ad assumere compiti che non rientrano nelle loro competenze specifiche, per compensare le mancanze organizzative. Inoltre, il sindacato ha parlato di un abuso di professione da parte del personale esterno, che viene chiamato a svolgere operazioni delicate senza la necessaria preparazione. Secondo la denuncia, i “grigini” sarebbero stati formati con un semplice video di un paio d’ore, il che solleva forti dubbi sulla loro capacità di operare in sicurezza, soprattutto con pazienti fragili o post-operatori.

Rischi per la salute dei cittadini.

La situazione attuale, secondo la FIALS, compromette la sicurezza dei pazienti. Il personale esterno senza formazione adeguata si trova a mobilizzare pazienti fragili, gestire strumenti chirurgici e occuparsi dell’igiene post-operatoria. Questo mette a rischio non solo i pazienti, ma anche la qualità dell’assistenza sanitaria.

L’appello del sindacato e le possibili conseguenze legali.

Il sindacato ha chiesto un intervento immediato per risolvere la crisi e ha annunciato che, in caso di mancato riscontro entro 30 giorni, si riserverà di chiedere l’intervento dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) e di adire le vie legali. Le problematiche sollevate non riguardano solo le condizioni di lavoro degli operatori sanitari, ma la sicurezza e il benessere dei pazienti, mettendo in discussione la qualità delle cure fornite all’interno della struttura.

La denuncia della FIALS.

La denuncia del sindacato FIALS solleva interrogativi importanti sulla gestione delle risorse sanitarie e sulle scelte organizzative in un settore cruciale come quello del Blocco Operatorio. Sarà fondamentale monitorare l’evolversi della situazione e vedere come le istituzioni sanitarie risponderanno a queste gravi accuse. La salute pubblica non può permettersi di essere trascurata.

Invitiamo i lettori a condividere l’articolo e a rimanere aggiornati su questa vicenda che potrebbe avere conseguenze importanti per tutto il settore sanitario locale.

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