Assistente Infermiere: Sistema Sanitario in crisi tra illusioni e realismo. Parte mercato delle vacche, ma son tutte magre.
La creazione della nuova figura dell’Assistente Infermiere non è altro che l’ennesimo tentativo di rattoppare un sistema sanitario in crisi, bisognoso di risorse economiche e umane che non sembrano all’orizzonte. Un’operazione che potrebbe facilmente essere vista come una strategia per affrontare la crescente carenza di personale infermieristico, ma che nei fatti potrebbe peggiorare la qualità dell’assistenza e frammentare ulteriormente il sistema delle cure. L’operazione pare un vero e proprio mercato delle vacche, però di bovini decisamente magri. Chi ne beneficia davvero?
Un Sistema al collasso.
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) soffre da anni di problemi strutturali che includono liste d’attesa interminabili, peggioramento della qualità delle cure e crescente conflittualità tra pazienti e personale sanitario. La figura dell’Assistente Infermiere, introdotta in questo contesto, è vista come una soluzione temporanea, ma si rischia di aumentare il divario tra chi può permettersi cure private e chi, tra i meno abbienti, sarà costretto a rivolgersi a un sistema sempre più debilitato.
Una nuova figura a basso costo.
La sanità privata, uno dei principali beneficiari di questa nuova figura, avrà la possibilità di ridurre i costi impiegando personale meno qualificato per compiti infermieristici. Anche molti infermieri, già sovraccarichi di lavoro, vedranno l’assistente infermiere come un aiuto, anche se questa nuova figura non è sinonimo di miglioramento qualitativo dell’assistenza.
La stratificazione professionale.
Alcuni dirigenti infermieristici appoggiano la creazione dell’Assistente Infermiere, credendo che questo rafforzerà la gerarchia professionale all’interno della categoria. Tuttavia, questa illusione di avanzamento potrebbe trasformarsi in un boomerang, dove la stratificazione professionale finirà per frammentare ulteriormente le competenze e peggiorare la già difficile situazione degli infermieri.
Il ritorno di un modello superato.
Nonostante il Sistema Sanitario Nazionale sia ancora difeso a parole, la realtà è che non è più quello originariamente immaginato nella riforma del 1978. L’introduzione dell’assistente infermiere perpetua un modello di assistenza ormai superato, legato a un sistema di cure fordista che impiega lavoratori a catena per gestire le crescenti necessità operative. La figura dell’Assistente Infermiere sembra rispondere più a logiche aziendali e politiche piuttosto che al miglioramento della qualità delle cure.
La frustrazione degli Infermieri.
Gli infermieri si troveranno ancora più frustrati e demansionati, mentre vedranno ridursi i loro diritti e crescere la distanza tra le loro qualifiche e le mansioni che effettivamente svolgono. L’introduzione dell’assistente infermiere non sarà vista come una soluzione per il loro miglioramento professionale, ma come un ulteriore tentativo di relegare la loro professione a una mera esecuzione di compiti tecnici.
Possibili conseguenze per il Sistema Sanitario Nazionale.
L’introduzione dell’Assistente Infermiere potrebbe anche aggravare la stagnazione nella crescita numerica degli infermieri laureati, esacerbando una situazione che già vede una carenza di personale qualificato da oltre 25 anni. I pazienti più poveri saranno i primi a risentire della diminuzione della qualità assistenziale, poiché saranno serviti da un personale con competenze ridotte rispetto a quello che sarebbe necessario per garantire cure adeguate.
La sfida delle rivendicazioni.
Nonostante il clima di delusione e precarietà, l’introduzione dell’assistente infermiere potrebbe comunque innescare una maggiore coesione tra infermieri e OSS, che si troveranno a condividere condizioni di lavoro sempre più difficili. Questo comune sentire potrebbe portare a nuove stagioni di rivendicazioni per il miglioramento dei diritti sanitari e sociali, anche se il percorso si preannuncia tutt’altro che semplice.
Verso la destrutturazione del Sistema Sanitario Nazionale pubblico e privato.
L’introduzione della figura dell’assistente infermiere rappresenta un altro passo nella destrutturazione di un sistema sanitario che ha perso la sua missione originaria. Più che migliorare la situazione, potrebbe creare conflitti, tensioni e abbassare ulteriormente la qualità delle cure offerte ai pazienti. Tuttavia, potrebbe anche essere un’occasione per riaccendere la coscienza collettiva e spingere verso una lotta comune per il riconoscimento e il rispetto dei diritti sanitari e sociali.
E se le vacche magre che verranno acquistate soprattutto da privati non facessero correttamente il loro dovere?
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