Assistente Infermiere. Guerra aperta tra la senatrice Silvestro (FIALS) e la FNOPI.
La controversia attorno alla figura dell’Assistente Infermiere all’interno della professione infermieristica ha visto crescere un acceso dibattito tra Annalisa Silvestro, ex-presidente della Federazione Nazionale Collegi IPASVI e attuale responsabile delle professioni sanitarie del sindacato FIALS, e la FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), guidata da Barbara Mangiacavalli.
Mangiacavalli sostiene che l’istituzione della figura dell’Assistente Infermiere potrebbe alleggerire il carico di lavoro degli infermieri, consentendo loro di concentrarsi su attività più specializzate, come la ricerca e la clinica. Questa figura sarebbe pensata per svolgere compiti tecnici, migliorando così l’efficienza dell’assistenza sanitaria. Inoltre, l’introduzione della Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ad indirizzo clinico (staccata dalle Ostetriche) creerebbe nuovi sbocchi dirigenziali per gli infermieri più qualificati.
Al contrario, Silvestro esprime un forte dissenso. Secondo lei, l’Assistente Infermiere rischia di rappresentare un “ibrido” tra l’infermiere e l’OSS (Operatore Socio Sanitario), con una formazione limitata che non giustifica l’introduzione di una nuova figura professionale. Sostiene che sarebbe più efficace investire sulla formazione e sull’evoluzione dell’OSS con formazione complementare (OSSfc), figura già esistente e in grado di supportare l’infermiere in modo più strutturato.
Silvestro ritiene inoltre che la creazione dell’Assistente Infermiere possa generare confusione tra pazienti e personale, riducendo il livello complessivo della qualità assistenziale e allontanando la figura dell’infermiere dal ruolo centrale che dovrebbe avere nell’assistenza.
Questo scontro avviene in un contesto di elezioni per il rinnovo delle cariche all’interno degli Ordini Professioni Infermieristiche (OPI) e della FNOPI, con FIALS che cerca di guadagnare maggiore influenza. La strategia di Silvestro sembra mirata a conquistare il consenso degli infermieri più legati al lavoro quotidiano e meno propensi ad accogliere questa nuova figura.
Il dibattito rimane aperto, con entrambe le parti che chiedono una riflessione approfondita e un maggior coinvolgimento dei professionisti e dei sindacati prima di procedere con l’implementazione di una riforma che potrebbe avere un impatto significativo sulla struttura del sistema sanitario e sulla carriera degli infermieri.
Chi ha ragione tra i due e soprattutto voi cosa ne pensate? Scrivete a redazione@assocarenews.it
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