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L’Apss risponde all’Infermiere Dimissionario: “Non Siete Solo Numeri”.

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Dopo la lettera di un infermiere dimissionario che ha denunciato la sensazione di essere trattato come “solo un numero” all’interno dell’Apss, l’Azienda sanitaria di Trento ha risposto con una nota ufficiale per chiarire la propria posizione. L’infermiere, che ha scelto di lasciare il servizio pubblico per lavorare nel privato, ha criticato la gestione del personale e ha invitato i giovani a studiare per diventare medici piuttosto che infermieri.

Ma cosa è successo?

La recente testimonianza di un infermiere 45enne, intervistato da Il Dolomiti, fa emergere un fenomeno preoccupante: molti giovani oggi sono scoraggiati dall’idea di diventare infermieri, nonostante il grande bisogno di questi professionisti nel sistema sanitario italiano. Questo collega ha scelto di dimettersi dal settore pubblico per passare al privato, esprimendo tutta la sua frustrazione: «ai ragazzi che ho incontrato, non posso più consigliare questa professione. Amo fare l’infermiere, ma oggi i vantaggi sono troppo pochi rispetto ai sacrifici richiesti».

La risposta dell’Apss: critiche “ingenerose”

Nella comunicazione ufficiale, l’Apss ha definito “ingenerose” le critiche ricevute e ha ribadito il proprio impegno per la valorizzazione del personale sanitario. L’Azienda ha sottolineato che non considera i propri professionisti come semplici numeri, ma li vede come una risorsa preziosa. In tal senso, ha annunciato l’apertura di un tavolo contrattuale per migliorare la normativa e favorire una maggiore flessibilità lavorativa, con l’obiettivo di agevolare la conciliazione tra vita privata e lavoro e promuovere percorsi di carriera interni.

Percorsi di carriera e crescita professionale.

Un punto centrale della risposta dell’Apss riguarda la crescita professionale. L’Azienda ha ricordato di aver istituito circa 70 posizioni specialistiche nell’ultimo anno, con un incremento retributivo di circa 2.600 euro lordi annui per i professionisti sanitari. Alcune di queste posizioni sono già state assegnate, mentre altre sono in fase di attribuzione, garantendo ulteriori opportunità di crescita, oltre al ruolo di “professionista esperto”.

Formazione e investimenti nell’innovazione professionale.

L’Apss ha inoltre messo in evidenza i propri sforzi nel campo della formazione. L’Azienda ha dichiarato di investire 2,1 milioni di euro all’anno per offrire corsi interni e programmi esterni, compresi percorsi formativi universitari avanzati. Nel 2022 sono state erogate 180.000 ore di formazione interna, mentre nel 2023 il dato è leggermente sceso a 160.000 ore, con il 75% delle ore destinate al personale sanitario.

Dati sulle dimissioni e nuove assunzioni.

Sulle dimissioni volontarie degli infermieri a tempo indeterminato, l’Apss ha fornito alcuni dati significativi. Nei primi sei mesi del 2023, si sono dimesse 26 persone, mentre nello stesso periodo del 2024 il numero è leggermente calato a 24 dimissioni. Per quanto riguarda le assunzioni, il dato è notevolmente migliorato: nel primo semestre del 2023 sono stati assunti 23 infermieri a tempo indeterminato, mentre nel 2024 questo numero è salito a 114 assunzioni, con ben 64 trasformazioni di contratti da tempo determinato a indeterminato.

Incremento degli stipendi: l’accordo del 4 settembre.

Un altro aspetto importante affrontato dall’Apss riguarda il tema degli stipendi. L’Azienda ha chiarito che, secondo le dichiarazioni degli infermieri stessi, lo stipendio netto mensile si aggirava intorno ai 2.040 euro. Tuttavia, grazie al nuovo accordo raggiunto il 4 settembre, questa cifra è destinata a salire a circa 2.140 euro netti al mese.

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