Violenza contro donne Medico, Infermiere, Operatrici Socio Sanitarie e altre Professioniste della Salute. Le radici strutturali.
La violenza contro le operatrici sanitarie (Medico, Infermiera, OSS, Ostetrica, Fisioterapista e altre Professioniste della Salute) è un fenomeno allarmante e diffuso, con radici strutturali profonde e complesse.
Secondo i dati globali, circa il 67% del personale sanitario è composto da donne, rendendole particolarmente vulnerabili agli atti di violenza. Si stima che oltre il 62% degli operatori sanitari abbia subito una qualche forma di violenza fisica o verbale durante la propria carriera, con le donne esposte in modo sproporzionato a questi rischi.
Radici strutturali della violenza.
La violenza contro le operatrici sanitarie va ben oltre il singolo episodio di aggressione. Essa riflette una serie di problematiche strutturali e culturali:
- Sovraffollamento e Stress Lavorativo: I contesti lavorativi sanitari sono spesso caratterizzati da elevati livelli di stress, sovraffollamento e situazioni emotivamente cariche. Pazienti e familiari, in momenti di vulnerabilità e disagio, possono reagire in modo violento, specialmente quando si sentono impotenti o non soddisfatti delle cure ricevute.
- Cultura della Violenza Normalizzata: La violenza contro le donne, inclusa quella sul posto di lavoro, è parte di una cultura più ampia in cui la violenza è normalizzata. I femminicidi e gli abusi domestici riflettono un quadro sociale che spesso trasla anche in ambito sanitario, rendendo le professioniste della salute bersagli di aggressioni che sono, in parte, espressioni di misoginia.
- Lavoro Notturno e Orari Antisociali: Le operatrici sanitarie lavorano spesso in turni notturni o in orari antisociali, situazioni che aumentano il rischio di essere esposte a violenze, specialmente quando la presenza di sicurezza e protezione è insufficiente.
- Insufficienza di Risorse e Protezioni: Molti ospedali e strutture sanitarie non sono adeguatamente equipaggiati per proteggere il personale. La mancanza di misure di sicurezza, come controlli severi sugli ingressi, telecamere e guardie di sicurezza, contribuisce a creare un ambiente insicuro.
Episodi simbolici e l’urgenza di cambiamento.
Gli episodi di violenza contro le sanitarie sono spesso simboli di un sistema al collasso. Gli eventi recenti a Foggia e Calcutta ne sono un chiaro esempio: una dottoressa specializzanda in India è stata violentata e uccisa al termine di un turno estenuante, mentre a Foggia un gruppo di sanitari è stato aggredito da decine di persone inferocite. Questi episodi rappresentano i limiti superati di una tolleranza ormai inesistente verso la violenza sul lavoro.
Misure necessarie e richieste di tutela.
Per proteggere le donne sanitarie e invertire questa tendenza di violenza dilagante, sono necessarie azioni concrete:
- Politiche di Tolleranza Zero: È essenziale adottare politiche di tolleranza zero contro la violenza nelle strutture sanitarie, inclusi protocolli chiari per la gestione delle aggressioni e sanzioni severe per i responsabili.
- Miglioramento delle Condizioni di Sicurezza: Aumentare la sicurezza negli ospedali con guardie, telecamere e controlli di accesso può ridurre significativamente il rischio di violenze.
- Supporto Psicologico per il Personale: Le operatrici sanitarie spesso subiscono traumi psicologici a seguito delle aggressioni; è quindi fondamentale garantire loro supporto psicologico continuo.
- Formazione alla Gestione dei Conflitti: Corsi di formazione su come gestire situazioni di conflitto e violenza possono fornire agli operatori sanitari strumenti utili per affrontare meglio tali situazioni.
- Sensibilizzazione e Proteste: Le proteste e le campagne di sensibilizzazione, come il movimento indiano “Riprendiamoci la notte”, sono cruciali per richiamare l’attenzione pubblica e politica sulla necessità di tutelare le professioniste della salute.
Appello alla società.
La violenza contro le operatrici sanitarie non è solo un problema lavorativo, ma un riflesso di una società in cui la violenza contro le donne è diffusa e tollerata. È necessario un cambiamento culturale profondo, che inizi dal riconoscimento del valore e del ruolo insostituibile delle professioniste della salute. Solo attraverso un impegno collettivo, sia a livello politico che sociale, si potrà garantire la sicurezza di chi ogni giorno si prende cura della nostra salute.
Seguici anche su:
- Gruppo Telegram: Concorsi in Sanità – LINK
- Gruppo Telegram: AssoCareNews.it – LINK
- Gruppo Telegram: Infermieri – LINK
- Gruppo Telegram: Operatori Socio Sanitari (OSS) – LINK
- Gruppo Facebook: Concorsi in Sanittà – LINK
- Pagina Facebook: AssoCareNews.it – LINK
- Gruppo Facebook: AssoCareNews.it – LINK
- Gruppo Facebook: Operatori Socio Sanitari – LINK
- Gruppo Telegram: ECM Sanità – LINK
- Gruppo Facebook: ECM Sanità – LINK
Per contatti:
- E-mail: redazione@assocarenews.it
Share this content: