L’Assistente Infermiere creerà confusione e ulteriore allontanamento dalla Professione Infermieristica.

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La proposta dell’istituzione della figura dell’Assistente Infermiere sta generando un acceso dibattito all’interno del mondo sanitario.

Questa nuova figura, pensata come un intermediario tra l’Operatore Socio Sanitario (OSS) e l’Infermiere, è percepita da molti come una risposta alla carenza cronica di infermieri, ma rischia di sollevare questioni complesse in termini di formazione, competenze, sicurezza e impatto sul sistema sanitario.

Le principali preoccupazioni espresse dai sindacati e dalle associazioni di categoria riguardano diversi aspetti:

  1. Formazione inadeguata. Si teme che le 500 ore di formazione post-base previste per gli OSS non siano sufficienti a garantire un livello di preparazione adeguato per svolgere compiti che, tradizionalmente, richiedono una laurea triennale e una formazione più approfondita, sia teorica che pratica.
  2. Sicurezza e qualità delle cure. C’è il rischio che questa nuova figura professionale possa non essere in grado di offrire lo stesso livello di sicurezza e qualità nelle cure garantito dagli infermieri. Le preoccupazioni sono rivolte sia alla competenza tecnica che alla capacità di gestire situazioni complesse o emergenze.
  3. Responsabilità e contrattualizzazione. I dubbi riguardano anche la definizione delle responsabilità degli Assistenti Infermieri, sia in termini legali che contrattuali. Ci si chiede se questa figura sarà coperta in modo adeguato dal punto di vista assicurativo e come verrà inquadrata nei contratti di lavoro.
  4. Stipendi e attrattività della Professione Infermieristica. Un altro tema critico è l’impatto che questa nuova figura potrebbe avere sull’attrattività della professione infermieristica. Con percorsi formativi più brevi e meno impegnativi, potrebbe scoraggiare i potenziali studenti dall’intraprendere la laurea in infermieristica, causando ulteriori problemi di carenza.
  5. Rischio di confusione normativa e di ruoli. L’introduzione di una figura ibrida potrebbe creare confusione nelle strutture sanitarie riguardo a chi può svolgere cosa, complicando l’organizzazione del lavoro e aumentando il rischio di errori.

In sintesi, la figura dell’Assistente Infermiere è vista da molti come un tentativo di tamponare una carenza di personale senza affrontare le cause strutturali del problema, come la scarsità di infermieri qualificati e il bisogno di valorizzare il ruolo dell’infermiere.

Le critiche sottolineano il pericolo di una “dequalificazione” del sistema sanitario, con effetti negativi sia sugli infermieri che sui pazienti.

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