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Gli operatori sanitari: eroi silenziosi che meritano rispetto e protezione.

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Egr. Direttore,

ogni giorno, in tutta Italia, migliaia di operatori sanitari e socio-sanitari – Medici, Infermieri, OSS e tanti altri professionisti della salute – lavorano con dedizione e sacrificio per salvare vite umane. Non solo in Puglia o nel Policlinico di Foggia, ma in ogni angolo del Paese, questi eroi silenziosi si dedicano al bene dei cittadini, spesso mettendo a rischio la propria salute e, in alcuni casi, la propria vita.

Durante l’emergenza sanitaria da COVID-19, abbiamo assistito al lavoro incessante e al coraggio di questi professionisti, che non hanno mai smesso di lottare anche nei momenti più difficili. Molti di loro hanno contratto il virus, alcuni hanno perso la vita. La tragedia che ha colpito la nostra comunità con la scomparsa di Natasha è solo uno degli esempi del prezzo altissimo che questi lavoratori pagano per la loro scelta di vita.

È vero che chi sceglie di lavorare in sanità lo fa per vocazione, ma ciò non significa che sia giusto minimizzare il valore del loro lavoro o, peggio ancora, dimenticare i sacrifici fatti. La dedizione di un operatore sanitario va oltre la semplice scelta professionale: è un impegno verso la collettività, un gesto quotidiano di umanità e coraggio.

Le frasi come “hai scelto tu di fare questo lavoro” non possono essere una giustificazione per mancanza di rispetto o, ancora peggio, per atti di violenza nei confronti di chi indossa un camice. È necessario comprendere che il lavoro degli operatori sanitari non si limita a svolgere una mansione: significa prendersi cura degli altri, anche a costo di mettere a repentaglio la propria incolumità.

Ciò che è accaduto nel Policlinico di Foggia deve farci riflettere. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare il sacrificio di chi, come Natasha, ha perso la vita mentre svolgeva il suo lavoro. È un dovere morale rispettare e onorare la memoria di chi non c’è più, e fare in modo che questi gesti di vile violenza non si ripetano.

È altrettanto importante sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare chi ci governa a prendere provvedimenti concreti per tutelare questi lavoratori, che solo pochi mesi fa venivano giustamente chiamati eroi. Non si può abbassare la guardia né permettere che il rispetto verso chi lavora in prima linea venga meno. Serve un impegno comune per garantire sicurezza, diritti e dignità a tutti gli operatori sanitari.

Gli operatori sanitari meritano rispetto, gratitudine e protezione, non solo nelle emergenze ma ogni giorno. Continuare a sensibilizzare su questi temi è fondamentale affinché nessuno dimentichi l’importanza di chi dedica la propria vita agli altri. Un buon lavoro a chi è in servizio e un pensiero a chi, come Natasha, non c’è più: il loro sacrificio non sarà dimenticato.

A.T., Infermiere Policlinico Foggia

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