Il suicidio tra Infermieri: una urgenza nazionale.

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Il suicidio tra gli infermieri è una problematica allarmante che, purtroppo, rimane in gran parte trascurata. I dati disponibili indicano che i tassi di suicidio tra gli infermieri sono superiori a quelli della popolazione generale e potrebbero aumentare ulteriormente a causa di nuovi fattori stressanti, come quelli introdotti dalla Pandemia COVID-19.

Fattori di rischio e stress.

Gli infermieri, che rappresentano una parte significativa della forza lavoro sanitaria globale, operano in una varietà di contesti che pongono loro sfide uniche. Lavorano in ospedali, studi medici, strutture di pronto soccorso, assistenza domiciliare, hospice, cure a lungo termine e centri di riabilitazione. Ogni ambiente ha le sue peculiarità e le sue pressioni:

  • Carenza di personale: gli infermieri spesso si trovano a fronteggiare un carico di lavoro eccessivo dovuto a una cronica mancanza di personale. Questo può portare a turni prolungati e a uno stress costante.
  • Violenza sul luogo di lavoro: la violenza verbale e fisica, sempre più frequente, aumenta il livello di stress e può contribuire al burnout.
  • Insoddisfazione dei Pazienti: le aspettative e le pressioni dei pazienti possono aggiungere ulteriore stress e contribuire all’insoddisfazione lavorativa.

Inoltre, gli infermieri affrontano traumi psicologici legati alla loro professione. Gli infermieri di cure primarie, ad esempio, possono confrontarsi con il dolore di assistere famiglie in difficoltà in contesti con risorse limitate. Gli infermieri in ambienti acuti vedono spesso il deterioramento improvviso dei pazienti, mentre quelli nelle strutture di cure a lungo termine vivono il declino graduale dei pazienti. Queste esperienze possono contribuire a un elevato livello di stress psicologico e burnout.

Un sondaggio condotto da Mental Health America nel 2022 ha rilevato che il 91% degli operatori sanitari di prima linea durante la Pandemia Covid-19 ha vissuto stress regolare, l’83% ha riferito di ansia, l’81% ha segnalato burnout e il 77% si è sentito sopraffatto. Questi fattori possono portare a errori medici, mancanza di empatia e aumento del turnover.

Dati statistici e ricerche.

Gli studi evidenziano che gli infermieri hanno un tasso di suicidio di 23,8 per 100.000, superiore a quello della popolazione generale (20,1 per 100.000). Tra il 2017 e il 2018, il tasso di suicidio tra le infermiere donne era quasi il doppio rispetto a quello della popolazione femminile generale. Gli infermieri hanno anche un accesso relativamente facile a farmaci letali, con un uso più frequente di antidepressivi, benzodiazepine e oppiacei nei suicidi rispetto alla popolazione generale.

La resistenza a cercare aiuto.

Gli infermieri sono spesso riluttanti a cercare aiuto per problemi di salute mentale a causa dello stigma associato. Un sondaggio del 2017 ha mostrato che gli infermieri contemplano più frequentemente il suicidio rispetto ad altri lavoratori, ma sono meno propensi a cercare supporto. Questa resistenza può essere dovuta alla paura di essere giudicati e alla pressione di mantenere alte prestazioni sul lavoro.

Strategie di prevenzione e interventi.

Per affrontare questa crisi, è necessario un intervento a livello nazionale e multifattoriale. Alcune azioni cruciali includono:

  1. Sviluppo di programmi di supporto: potenziare programmi di supporto e prevenzione specifici per gli infermieri, come il programma HEAR, che può aiutare a identificare e trattare i segni di stress e depressione.
  2. Miglioramento delle condizioni di lavoro: affrontare le carenze di personale e migliorare le condizioni di lavoro per ridurre il burnout e lo stress.
  3. Promozione della Salute Mentale: implementare politiche che incoraggino la salute mentale e il benessere, e ridurre lo stigma associato alla richiesta di aiuto.
  4. Educazione e Formazione: fornire formazione su come riconoscere e gestire i segnali di burnout e disturbi mentali, sia per i singoli infermieri che per i manager.
  5. Supporto emotivo e risorse: offrire risorse adeguate per il supporto emotivo e la gestione dello stress, assicurando che gli infermieri possano integrare pratiche di autoassistenza nella loro routine.
  6. Integrazione di pratiche di autoassistenza: promuovere l’adozione di pratiche di autoassistenza tra gli infermieri, facilitando l’accesso a risorse e supporto nella vita lavorativa e personale.

Il suicidio tra infermieri deve essere trattato come un’emergenza sanitaria pubblica. È essenziale che le organizzazioni e le istituzioni sanitarie adottino misure concrete e mirate per supportare questi professionisti e garantire che il loro benessere psicologico non venga trascurato. Solo attraverso un impegno collettivo e una strategia ben articolata sarà possibile affrontare e ridurre significativamente il rischio di suicidio tra gli infermieri.

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