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Sanità in Italia: Sostituzione degli Infermieri Italiani con Personale Straniero.

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La sanità italiana sta affrontando una crisi significativa a causa della carenza di infermieri e medici. Attualmente, in Italia mancano circa 70.000 infermieri, e se si considera anche la carenza di medici, il numero supera facilmente gli 80.000. Questo deficit è aggravato dalla fuga di professionisti italiani verso l’estero e dalla scarsa attrattività dei corsi universitari in ambito sanitario.

La Fuga di Professionisti Italiani

Secondo i dati OCSE, tra il 2019 e il 2021, oltre 15.000 infermieri e 21.000 medici italiani hanno lasciato il paese per lavorare all’estero. Le cause principali di questo esodo sono:

  • Stipendi bassi: Gli infermieri italiani guadagnano in media 1.700 euro lordi al mese, collocando l’Italia al 25° posto tra i paesi OCSE.
  • Condizioni di lavoro difficili: Turni pesanti, straordinari frequenti e strutture sanitarie spesso inadeguate.
  • Violenza sul lavoro: Crescente numero di episodi di violenza nei pronto soccorso.

Soluzioni Proposte dal Governo

Per affrontare la carenza di personale sanitario, il governo italiano sta cercando di reclutare infermieri e medici dall’estero. Questo approccio è stato criticato da alcuni, paragonandolo al caporalato utilizzato in agricoltura:

  • Reclutamento di personale straniero: Il Ministero della Salute ha firmato un memorandum d’intesa con l’India per reclutare infermieri indiani. La Lombardia, sotto la guida dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, sta negoziando con il Paraguay e l’Argentina per portare infermieri sudamericani in Italia.

Critiche e Riflessioni

Queste iniziative sono state accolte con scetticismo e critiche, principalmente per i seguenti motivi:

  • Problemi strutturali non affrontati: Invece di migliorare le condizioni lavorative e aumentare gli stipendi, il governo cerca soluzioni temporanee importando personale disposto ad accettare le condizioni attuali.
  • Investimenti insufficienti: La necessità di investire in strutture sanitarie migliori e nella sicurezza dei presidi sanitari viene spesso trascurata.

Conclusione

La crisi della sanità italiana richiede un intervento strutturale e significativo. Migliorare le condizioni lavorative, aumentare gli stipendi e investire in infrastrutture sanitarie sono passi fondamentali per rendere nuovamente attrattiva la professione infermieristica e medica in Italia. Soluzioni temporanee come il reclutamento di personale dall’estero possono fornire un sollievo immediato, ma non risolvono le radici profonde del problema.

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