Medici, Infermieri e OSS aggrediti in Salute Mentale: la CGIL dice basta!
Dopo svariati episodi che hanno colpito il personale della Salute Mentale a Firenze ed Empoli, è la CGIL FP a pretendere maggior sicurezza per i lavoratori.
Riceviamo a pubblichiamo la nota del sindacato.
“L’aggressione subita dai sanitari a Montedomini pochi giorni fa è solo la punta dell’iceberg di un situazione fuori controllo da anni, una situazione già denunciata a marzo 2023 dalla nostra sigla, con apposita missiva,al Prefetto di Firenze, che ancora ad oggi è in attesa di risposta.
Da anni la FPCGIL Firenze ha chiesto all’Azienda Sanitaria USL Centro l’apertura di un confronto per l’adozione di misure straordinarie per il contenimento degli episodi di aggressioni che ormai con cadenza quotidiana colpiscono il personale che lavora in ambito sanitario.
Un confronto aperto con l’azienda, iniziato dopo i ripetuti gravi fenomeni di violenza nei confronti del personale sanitario, registrati all’interno della Rems di Empoli, dove ancora ad oggi sono rimaste inascoltate le nostre richieste di potenziamento del servizio di vigilanza interna e di aumento delle dotazioni organiche.
In generale tutti gli SPDC aziendali e i servizi territoriali della salute mentale, sono da anni investite dal fenomeno delle aggressioni, che sono aumentate in maniera esponenziale, sopratutto a causa dell’aumento repentino dei casi di pazienti che hanno uno spiccato comportamento “antisociale”, che sfocia negli episodi di violenza che stiamo registrando in questi anni.
I servizi della salute mentale non sono in alcun modo attrezzati per far fronte a questo preoccupante fenomeno, ne da un punto di vista clinico, nessuno ha mai previsto dei percorsi terapeutici dedicati a questa tipologia di pazienti, ne da un punto visto organizzativo, l’azienda non ha mai adottato strumenti efficaci di prevenzione delle aggressioni, come ad esempio il rafforzamento di un servizio di vigilanza dedicato per tutti i servizi della salute mentale sia ospedaliera che territoriale, ne l’incremento del personale sanitario presente in questi servizi, i cui standard occupazionali non sono sufficienti per
gestire questo nuovo fenomeno.
Per queste ragioni, il 12 marzo 2024, la FPCGIL ha scritto al Prefetto di Firenze per chiedere l’apertura immediata di un confronto sul tema della prevenzione delle aggressioni e degli episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari, visto che ormai da tempo, sopratutto dopo la sentenza del caso Magherini, è passato il messaggio fra le forze dell’ordine di non intervenire più all’interno dei servizi della Usl Centro, anche per i casi più eclatanti di violenza, andando così a disattendere la legge 113/2020 che
all’art. 7 prevede; “che le strutture presso le quali operano gli operatori sanitari e socio-sanitari stipulino protocolli operativi con le forze di polizia al fine di prevenire episodi di aggressione o di violenza, le strutture sanitarie devono prevedere, nei propri piani per la sicurezza, misure volte a stipulare specifici protocolli operativi con le forze di polizia, per garantire il loro tempestivo intervento”, legge che al momento nella nostra Provincia viene totalmente disattesa.
La FPCGIL ribadisce la richiesta, già avanzata nel marzo scorso, di convocazione di un tavolo urgente di confronto fra Istituzioni, Azienda e parti sociali, non solo per l’applicazione della legge ad oggi in vigore, e sollecita l’azienda sanitaria di pubblicare il prima possibile i piani specifici sulla sicurezza previsti dalla legge, che possano prevedere la possibilità di istituire un servizio di protezione aziendale dedicato, appositamente formato, per la piena adozione di protocolli anti-violenza condivisi con Questura e forze
dell’ordine.
Ci auguriamo di non dover assistere ad un altra tragedia prima di essere convocati” concludono.
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