Ven. Lug 26th, 2024

“Che fosse necessario agire è un dato di fatto. La lungaggine delle liste di attesa, soprattutto dal post-pandemia in poi, ha raggiunto livelli inaccettabili. Tuttavia, pur puntando nella direzione giusta, il decreto ‘liste di attesa’, approvato in via definitiva, lascia aperti diversi interrogativi – commenta la Presidente della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica, Silvia Vaccari, all’indomani dell’approvazione della nuova legge -. Innanzitutto, le Regioni saranno in grado, pur nella loro autonomia, di offrire servizi sanitari omogenei su tutto il territorio nazionale? Ancora: chi sono le figure sanitarie che contribuiranno effettivamente allo smaltimento delle liste di attesa, prestando ore di servizio aggiuntive anche il sabato e la domenica?”.

 Partiamo dal primo punto: “Così come scritto a chiare lettere nel testo del decreto, saranno sempre le Regioni a controllare l’operato delle Asl, ma il ministero della Salute avrà la facoltà di intervenire, con poteri sostitutivi, laddove fossero rilevate inadempienze. Non sarebbe stato più opportuno un controllo a priori, evitando così il verificarsi delle ‘eventuali inadempienze’? Laddove il Ministero fosse chiamato ad intervenire, ci saranno dei cittadini che avranno già pagato le conseguenze di un sistema che non funziona, a discapito, come spesso accade, del bene più prezioso: la loro salute”, evidenzia la Presidente Vaccari.

 Veniamo al secondo interrogativo: “Chi sono i professionisti sanitari che fattivamente contribuiranno allo smaltimento delle liste di attesa? – chiede la dottoressa Vaccari -. Medici e infermieri sono le figure più di sovente citate. E tutti gli altri professionisti sanitari? Posso menzionare i tecnici di radiologia: gli esami diagnosti di radiologia sono tra i più richiesti e le liste di attesa in questo ambito sono tra le più lunghe in assoluto. Ma non posso fare a meno di citare anche la professione che rappresento, quella Ostetrica”.

 “L’Ostetrica/o è un professionista sanitario formato per assistere la donna per tutta la durata della sua vita e, dunque, in grado di occuparsi della prevenzione non solo della sfera ginecologia, ma anche dell’ambito oncologico, nonché dei più trasversali ‘stili di vita’. Pap test, auto-palpazione del seno, preservazione della fertilità: sono solo dei più comuni ambiti di intervento. Questi pochi, ma emblematici, esempi mostrano la miopia delle Istituzioni nei confronti di categorie professionali che seppur – erroneamente – meno considerate, fanno parte, a pieno titolo, del Sistema Sanitario Nazionale. È dunque necessario predisporre una corretta allocazione non solo del capitale economico, ma anche di quello professionale”, spiega la Presidente della FNOPO.

 “Il SSN, infatti, si regge su una pluralità di professioni che, attraverso un approccio multidisciplinare e integrato, contribuiscono alla prevenzione, alla diagnosi, alla cura e alla riabilitazione. Ne consegue che la lungaggine delle liste di attesa dipende anche dalla gravissima carenza di personale, non solo di medici, ma anche di professionisti sanitari. Per tale motivo, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica esprime la sua piena disponibilità per prendere parte ad eventuali tavoli istituzionali volti a migliorare, proponendo soluzioni concrete, le criticità ancora esistenti”, conclude la Presidente Vaccari.

Autore