Bilancio idrico: una peculiare competenza infermieristica.
Il bilancio idrico rappresenta un insieme di processi fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio idro-elettrolitico nel corpo umano. Questo comprende la misurazione precisa delle entrate e delle perdite di liquidi nell’arco delle 24 ore, una competenza che rientra strettamente nelle responsabilità degli infermieri. L’osservazione, la raccolta dei dati e l’interpretazione di questi meccanismi fisiologici sono cruciali per valutare e monitorare la salute dei pazienti.
Bilancio Idrico e Acqua Corporea
L’acqua costituisce una parte significativa del corpo umano, rappresentando circa il 60-70% del peso corporeo di un adulto. È distribuita in due comparti principali:
- Intracellulare (LIC): Ricco di potassio (K+), rappresenta il 40-50% del peso corporeo.
- Extracellulare (LEC): Comprende il 20-25% del peso corporeo, suddiviso tra plasma e liquido interstiziale.
La comunicazione tra questi comparti è regolata dalla permeabilità delle membrane cellulari e capillari, con l’acqua che si sposta in base alla concentrazione delle sostanze osmoticamente attive presenti.
Omeostasi del Liquido Extracellulare
Il mantenimento dell’omeostasi del LEC dipende da:
- Introito di liquidi: Principalmente regolato dal meccanismo della sete.
- Eliminazione di liquidi: Attraverso reni, cute, polmoni e apparato gastroenterico.
- Controllo ormonale: Predominantemente da ADH (ormone antidiuretico), aldosterone e fattore natriuretico atriale.
Provenienza ed Eliminazione dell’Acqua Corporea
L’acqua nel corpo umano proviene da:
- Assunzione esogena: Tramite cibi liquidi e solidi.
- Produzione endogena: Dai processi catabolici ossido-riduttivi.
L’eliminazione dell’acqua avviene principalmente tramite:
- Reni: 1200-1500 ml/die.
- Cute: 500-600 ml/die.
- Polmoni: Circa 400 ml/die.
- Apparato gastroenterico: 100-200 ml/die.
Perspiratio Insensibilis e Sensibilis
Le perdite di liquidi possono avvenire tramite:
- Perspiratio insensibilis: Perdite passive attraverso cute e polmoni.
- Perspiratio sensibilis: Perdite attive tramite sudorazione e feci.
Calcolare il Bilancio Idrico: Quando, Come e Perché
Il calcolo del bilancio idrico deve considerare sia le entrate (bevande, cibi, terapia enterale e parenterale) che le perdite (diuresi, perspiratio, diarrea, vomito, drenaggi, ecc.). Le diagnosi infermieristiche comuni, basate sulla NANDA, includono la ritenzione idrica e la deplezione di liquidi.
Deplezione di Liquidi
La deplezione di liquidi può manifestarsi a causa di:
- Restrizione dell’apporto idrico.
- Aumento delle perdite: Vomito, diarrea, sudorazione eccessiva.
- Alterazioni ormonali: Iperaldosteronismo.
Le manifestazioni cliniche includono perdita di peso, sete, secchezza delle mucose e segni di ipoperfusione sistemica. Gli obiettivi assistenziali mirano al rapido riconoscimento dei sintomi e alla corretta gestione dell’idratazione del paziente.
Ritenzione Idrica
La ritenzione idrica è causata da:
- Sovraccarico di liquidi.
- Insufficienza cardiaca, renale ed epatica.
- Eccessivo introito di Na+.
I segni clinici includono edema, turgore venoso e incremento di peso. Gli obiettivi assistenziali includono la restrizione di liquidi e il monitoraggio dei parametri vitali.
Accertamento Infermieristico e Monitoraggio del Bilancio Idrico
L’accertamento infermieristico prevede:
- Monitoraggio del bilancio idrico: Verificare e raccogliere dati sullo stato di idratazione del paziente.
- Anamnesi e valutazione fisica: Rilevare segni di deplezione o ritenzione idrica.
- Ricerca di fattori di rischio: Per possibili alterazioni elettrolitiche.
Le situazioni cliniche che richiedono il monitoraggio del bilancio idrico includono ipovolemia, scompenso cardiaco, patologie infettive, sepsi e insufficienza renale.
Monitoraggio del Paziente Critico
Nei reparti di terapia intensiva, il monitoraggio comprende:
- Misurazione dei parametri vitali: GCS, PA, FC, FR, SO2, diuresi, TC.
- Misurazione ecografica del calibro della vena cava inferiore: Indicatore del riempimento volemico.
L’infermiere deve conoscere le attrezzature per il monitoraggio, rilevare correttamente i parametri vitali, interpretarli e correlare i dati al quadro clinico del paziente, adattando gli intervalli temporali di rilevazione in base alla complessità assistenziale del paziente.
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