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Redazione Assocarenews.it
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Ordine di Servizio: cos’è e quando può essere indirizzato al lavoratore.
Richiesta sempre applicabile?
Turni sfiancanti? Disposizioni illegittime? L’oridine di servizio a tua tutela! Vediamo insieme cos’e’ e come richiederlo, in allegato i moduli predisposti dalla FIALS per disattendere o richiedere un ODS. A volte, chi opera nell’ambito sanitario, si trova quasi a subire delle disposizioni da parte del nostro coordinatore o dell’amministrazione stessa, che ci appaiono come delle ingiustizie vere e proprie, altre volte invece ne diamo esecuzione senza sapere se sono veramente legittime.
Un Ordine di Servizio (ods) è uno strumento utilizzato dalla Pubblica Amministrazione per richiedere una prestazione lavorativa in maniera coattiva; ovvero è un’ingiunzione al dipendente di violare le norme contrattuali. È bene ricordare che in giurisprudenza non esistono, se non in determinate situazioni, comunicazioni orali ma per la tutela del dipendente e dell’azienda stessa occorre che queste siano scritte.
Nella realtà, le situazioni in cui viene più comunemente utilizzato è quando ci si trova in condizioni di carenza di organico, in cui l’unica soluzione resta quella di “imporre” a qualcuno di presentarsi al lavoro. Poniamo il caso che un dipendente abbia concluso il turno di lavoro ma la persona che deve prendere il suo posto non si presenta. La direzione aziendale dopo aver constatato l’impossibilità a coprire la funzione con un’altra persona potrebbe intimare il proseguo dell’attività lavorativa allo stesso dipendente.
Lo strumento utilizzato per chiedere questa prestazione extra è appunto l’ods il quale può essere impartito anche da una persona delegata da un dirigente, in sanità: tutto il personale inquadrato in categoria D e superiori.
Ad ogni modo, si consideri che un uso eccessivo dell’ordine di servizio può configurare, a lungo andare, una situazione di mobbing (sopratutto se tali ordini sono impartiti ad una sola persona) e quindi perseguibile. Infine, si può disattendere se implica un illecito amministrativo o un reato punito dal codice penale art. 51
Vediamo insieme le caratteristiche improrogabili:
- Deve essere scritto (CCNL 01.09.95 Art.28): in giurisprudenza le comunicazioni che possiedono valore sono scritte. L’ordine di servizio, che è un’ingiunzione al dipendente di violare le norme contrattuali, deve essere scritto anche per tutela sia del dipendente stesso che dell’azienda. Tale tutela non è presente se viene emesso verbalmente.
- Deve pervenire per tempo: e quindi in anticipo al lavoratore presso la sede lavorativa. Il lavoratore non è tenuto a farsi reperire al proprio domicilio, né telefonicamente né con altri sistemi, tranne nel caso della pronta disponibilità (Art. 7 CCNLI 20.09.01).
- Deve essere motivato: nell’ordine di servizio deve apparire la motivazione per la quale è stato emesso, a garanzia della liceità dello stesso.
- Deve essere uno strumento eccezionale: altrimenti diverrebbe straordinario programmato, espressamente vietato dalla normativa in vigore (CCNL 07.04.99 Art.34 comma 1). La copertura dei turni deve essere garantita sulla base dei criteri organizzativi certi e con personale sufficiente per evitare disservizi dovuti ad imprevisti. Se vi è carenza d’organico dovuta a motivi contingenti, la Direzione può organizzare i turni utilizzando l’istituto contrattuale della pronta disponibilità.
- Non deve sovrapporsi ad altri istituti contrattuali già previsti: non può essere utilizzato per il richiamo in servizio “oggi per oggi”, in quanto si cade nell’istituto della pronta disponibilità. In questo caso, se il dipendente si rifiuta di adempiere l’ordine di servizio, non possono essere prese sanzioni disciplinari nei suoi confronti. Inoltre il codice deontologico prevede per il personale infermieristico l’obbligo di presentarsi in servizio solo in caso di calamità pubblica. In caso di richiamo in servizio “oggi per domani”, il ricorso all’ordine di servizio può essere legittimo, a patto che si rispettino una serie di vincoli. Infine esiste anche una sentenza della Corte Costituzionale che sancisce il diritto del dipendente a potersi organizzare e programmare la propria vita privata. In caso di prolungamento dell’orario di servizio il dipendente è costretto a rimanervici fino all’arrivo della sostituzione (art.10 codice deontologico dell’infermiere e art.593 del C.P.); ma spetta al dirigente autorizzarlo (CCNL07.04.99 Art.34 comma 2) e, quindi, nel caso di più infermieri presenti, decidere e segnalare chi dovrà fermarsi in servizio. In caso di sospensione o interruzione delle ferie (art.19 CCNL), è necessario l’ordine di servizio, ma il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire almeno 15 giorni di congedo nel periodo estivo ai dipendenti che ne facciano richiesta e la fruizione del congedo ordinario (ferie) entro l’anno solare, al massimo, in caso di comprovata necessità di servizio entro i sei mesi successivi.
- Deve essere firmato dal dirigente responsabile in modo che si assuma la responsabilità dell’atto amministrativo.
- Non esiste un limite numerico di ordini di servizio effettuabili.
- Deve recare la data di emissione.
- Deve contenere le azioni che si ordinano di eseguire al dipendente.
I dipendenti che non ottemperino agli ordini di servizio che non presentano le caratteristiche sopra citate non possono incorrere in alcuna sanzione né disciplinare né penale, anzi, parrebbero esserci gli estremi per una denuncia per illecito amministrativo e abuso di potere.
Il dipendente è tenuto a recepire e rispettare l’ordine di servizio che gli viene impartito, a meno che così facendo non rischi di commettere un reato penalmente perseguibile.
Nel caso in cui il dipendente si rifiuti di rispettarlo, deve giustificare in forma scritta la motivazione.
Oltre a questa motivazione, il dipendente può rifiutarlo in caso di comprovato:
- stato di necessità
- forza maggiore
che dimostrino l’impossibilità a rispettare i propri doveri, esempio: rifiuto di rientrare in servizio in quanto in tale giorno affidato a se il figlio minore, senza alcuna possibilità di poterlo affidare a terzi e dovendo evitare il reato di abbandono di minore.
L’ordine di servizio dovrebbe di norma essere consegnato in forma scritta sul luogo di lavoro.
Se viene consegnato al domicilio, può pervenire in due modi:
- In busta aperta: consegnato nelle mani del dipendente, che deve riconsegnare la ricevuta dell’avvenuta consegna e ricezione
- In busta chiusa: non ha valore consegnato nella buchetta delle lettere, in portineria o dai vicini, poiché non si può dimostrare che il dipendente l’abbia ricevuto in tempo utile.
Si ribadisce, inoltre, che l’ordine di servizio non implica alcuna conseguenza negativa sul curriculum professionale, né alcuna penalizzazione nelle valutazioni di merito per i lavoratori che vi ottemperino correttamente. L’ordine di servizio, pertanto, può essere richiesto dal dipendente ogni qualvolta ritenuto necessario a garanzia e salvaguardia dei propri diritti.
Normativa inerente l’ordine di servizio
CCNL 01.09.95: Art.28, Art 18, art 19, art 20, CCNL 07.04.99 Art.34.
Codice penale Art. 593
Codice deontologico dell’infermiere Art.10
Dott. Stefano De Pandis, Infermiere
Sitografia
- Ordine di servizio
- Luca Benci – Corso responsabilità giuridica
- Quotidiano Sanità
- Infermiere Legale e Forense
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