Dom. Lug 21st, 2024
maurizio petriccioli

Intervista esclusiva al Segretario Nazionale della CISL Funzione Pubblica, dott. Maurizio Petriccioli, sull’annosa “questione infermieristica”, fra scarsa attrattività, frontalieri e propositi contrattuali utili a rilanciare la Professione Infermieristica.

Gli Infermieri italiani restano sempre più compassati fra un’evoluzione delle competenze che non decolla e le forti criticità di organico del SSN. Dott. Petriccioli quali pensa debbano essere le priorità da perseguire per dare respiro ad un popolo professionale che fatica a trovare stimoli?

Io penso che gli stimoli migliori arrivino sempre da una piena e completa valorizzazione delle professionalità di chi lavora. C’è ancora troppo divario tra i professionisti sanitari delle principali economie europee e i professionisti italiani che, tra l’altro, sono tra i più qualificati del mondo, in particolare nelle professioni infermieristiche. Mi dica per quale motivo un infermiere che lavora in Piemonte o in Lombardia debba rinunciare a considerare concretamente l’idea di andare a lavorare in Svizzera dove lo stipendio medio annuo arriva anche a 62 mila euro. È una conseguenza logica e sono scelte sempre più frequenti in un mondo interconnesso, dove è più facile scegliere il percorso lavorativo trasfrontaliero. I giovani neolaureati, oggi, sono pienamente consapevoli delle loro capacità e delle opportunità che offre il mercato del lavoro negli altri Paese europei.

In Italia vi è un mercato del lavoro nel settore sanitario pubblico che fatica a cogliere la portata di questi cambiamenti. Se non interveniamo subito il rischio è di vedere la nostra Sanità pubblica morire per inedia.

Parlava di transfrontalieri. Sempre più Infermieri lasciano il paese, si licenziano o conducono una carriera in un altro Paese. Pensa che le soluzioni per limitare questo fenomeno siano da trovare nel prossimo contratto collettivo di lavoro?

Nel contratto collettivo si possono trovare forme di valorizzazione ulteriore per chi decide di lavorare in regime di esclusività, consapevoli che un infermiere italiano guadagna, mediamente, meno del 19% rispetto allo stipendio medio delle principali economie europee. Aumentare i tabellari, le indennità di specificità e premiare chi decide di lavorare nei reparti “di frontiera” come i pronto soccorso. A lato di questo processo di valorizzazione è necessaria una riforma dei corsi di studi, inserendo al più presto i corsi di laurea ad indirizzo specialistico.

Come CISL Fp, quali pensa debbano essere le priorità per il Governo rispetto alla valorizzazione del personale sanitario? 

Si deve intervenire in due direzioni: la prima, eliminando la misura, introdotta dall’art.23 comma 2 del decreto Madia, che fissa un tetto di spesa al salario accessorio, insieme a tutti i vincoli che gravano sulle amministrazioni come il riferimento al livello di spesa del 2004 ridotto dell’1,4% per quanto riguarda le assunzioni; la seconda, sfruttando le leve della contrattazione collettiva.

Per quanto riguarda i vincoli di legge vi è un’apertura positiva da parte del Ministro Schillaci che ha annunciato di volerli eliminare a partire dal 2025 e questo è certamente un fatto positivo. Noi siamo pronti a costruire un percorso con il Governo per intervenire concretamente su questi temi. Per quanto concerne invece la contrattazione collettiva, il tavolo è aperto da mesi e siamo a lavoro per portare a casa un CCNL che dia continuità ai due rinnovi precedenti.

La nostra priorità è quella di migliorare le retribuzioni; favorire le progressioni di carriera e rivedere il sistema degli incarichi; soprattutto, riconoscere e valorizzare le diverse specificità, proseguendo in quel percorso, già avviato nel precedente contratto, che mira ad una progressiva ridistribuzione degli adempimenti tra dirigenza medica e professionisti sanitari del comparto, in un’epoca in cui il ruolo dei professionisti, sempre più specialistico, è divenuto centrale nel fornire risposte di salute ai bisogni dei cittadini.

Ringraziamo il Segretario Petriccioli per la consueta disponibilità.

Autore

  • Dott. Marco Tapinassi

    Vicedirettore del quotidiano AssoCareNews.it. Infermiere e Giornalista, autore di oltre 5000 articoli web e cartacei. Mille interessi, due figli, un cane ma solamente 24 ore a disposizione ogni giorno! Ciò nonostante non perde nemmeno un tè con il suo Bianconiglio.

    Visualizza tutti gli articoli

Di Dott. Marco Tapinassi

Vicedirettore del quotidiano AssoCareNews.it. Infermiere e Giornalista, autore di oltre 5000 articoli web e cartacei. Mille interessi, due figli, un cane ma solamente 24 ore a disposizione ogni giorno! Ciò nonostante non perde nemmeno un tè con il suo Bianconiglio.