Giuliano (UGL) difende gli OSS: “figura confiscata in un angolo. Basta lavoratori di Serie B, la politica agisca”.
Il segretario nazionale di UGL Salute torna a denunciare la mancata valorizzazione degli Operatori Socio-Sanitari e critica la figura dell’assistente infermiere.
Bari, [Inserisci la data odierna, ad esempio 30 aprile 2025] – “È inaccettabile che, a distanza di anni, gli Operatori Socio-Sanitari (OSS) continuino a essere considerati lavoratori di serie B, relegati ai margini del sistema sanitario italiano”. È quanto tuona Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute, in una nota che riprende un tema a cuore del sindacato e di una vasta platea di professionisti.
Giuliano ripercorre la proposta avanzata nel 2021 dalla senatrice Paola Boldrini, un disegno di legge che aveva acceso le speranze di riconoscimento dei diritti e della dignità degli OSS. “Nonostante le buone intenzioni e le promesse di valorizzazione del ruolo, di formazione continua di alta qualità e persino della possibilità di dichiarare usurante la professione, tutto è rimasto lettera morta”, denuncia il segretario UGL Salute. “Ad oggi, la figura dell’operatore sociosanitario rimane confinata in un angolo, quasi dimenticata, senza ottenere i riconoscimenti, giuridici e materiali, che sarebbero dovuti.”
La critica si fa ancora più aspra nei confronti della recente introduzione della figura dell’assistente infermiere, definita da Giuliano come una “violenta spallata a quella crescita professionale che da tempo viene giustamente reclamata dalla categoria”. Secondo il sindacalista, questa nuova figura rischia di depotenziare ulteriormente il ruolo e le aspettative di avanzamento degli OSS.
La situazione attuale, evidenzia Giuliano, vede gli OSS costretti a far fronte a carichi di lavoro spesso insostenibili, con emolumenti che non garantiscono una vita dignitosa. A ciò si aggiunge la piaga delle aggressioni fisiche e verbali, tra le principali cause del crescente fenomeno di burn-out nella categoria.
“Discutere di un futuro migliore della sanità italiana rimane una missione impossibile se si continueranno ad avere lavoratori di serie B, messi al margine del sistema”, ammonisce il segretario nazionale di UGL Salute. Da qui, un appello diretto alla politica: “Chiediamo alla politica di intervenire per riprendere il filo di quanto la senatrice Boldrini aveva pensato. Per garantire agli OSS di uscire dal limbo reclamando quella dignità che meritano.”
La presa di posizione di UGL Salute riaccende il dibattito sulla necessità di una maggiore attenzione e di interventi concreti a sostegno degli Operatori Socio-Sanitari, figure sempre più cruciali nel tessuto assistenziale del Paese. Resta da vedere se le istituzioni raccoglieranno questo ennesimo grido d’allarme.
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