Nursing Up. Infermieri con stipendi da fame, Nursind si indigna ma firma un contratto misero.
Sanità, Nursing Up: “Crisi salariale infermieri italiani: sindacati come il Nursind paradossalmente si indignano… dopo aver detto sì ad un contratto discutibile e deludente”.
La situazione salariale degli infermieri italiani è ormai sotto gli occhi di tutti, con le croniche difficoltà economiche che pesano quotidianamente sulla professione. Tuttavia, c’è chi oggi denuncia a gran voce la grave crisi delle retribuzioni, pur avendo, solo recentemente appoggiato un contratto che nulla risolve. In particolare, a suscitare interrogativi è l’indignazione tardiva del sindacato Nursind, che arriva dopo aver dato il proprio consenso a un contratto che non tiene in considerazione i reali bisogni degli infermieri. Per il sindacato Nursing Up, questa tempistica solleva legittimi dubbi e doverose riflessioni.
“Indignarsi a tempo scaduto non fa curriculum” afferma il sindacato Nursing Up. L’indignazione dovrebbe arrivare prima, quando c’è ancora la possibilità di agire concretamente. E non dopo aver preso decisioni che, come nel caso del Nursind, appaiono contraddittorie rispetto alla realtà dei fatti. Nursing Up continua: “Leggiamo con stupore le parole del Segretario Nazionale del Nursind, Andrea Bottega, che – a mezzo stampa – denuncia la gravissima perdita di potere d’acquisto degli infermieri italiani, richiamando i dati puntuali della Fondazione Gimbe. Parole forti. Parole giuste. Ma che arrivano dopo…”. Il sindacato Nursing Up ricorda che lo stesso Nursind ha da settimane palesemente evidenziato la propria intenzione di firmare il nuovo contratto collettivo della Sanità Pubblica, nonostante le evidenti criticità economiche e professionali.
“Delle due l’una: o ci si è accorti solo oggi della crisi salariale, oppure la si conosceva benissimo e si è scelto comunque – per ragioni su cui non vogliamo speculare – di sostenere quell’accordo” continua Nursing Up.
Il punto sollevato è semplice: non è possibile sostenere un contratto e poi lamentarsi delle sue conseguenze. “È una questione di coerenza. E soprattutto di rispetto verso gli infermieri, che non meritano questo ‘teatrino’”, aggiunge Nursing Up, rimarcando come la coerenza sia essenziale in una battaglia per i diritti dei lavoratori.
A rafforzare la posizione di Nursing Up c’è la tempistica, che appare sospetta. “Questa rinnovata indignazione da parte del sindacato Nursind arriva curiosamente a ridosso delle elezioni RSU. Un caso? Forse. Ma la coincidenza non passa inosservata”, afferma il sindacato. La coincidenza tra l’indignazione tardiva e le imminenti elezioni solleva preoccupazioni sulla veridicità delle posizioni assunte.
“Noi, al contrario, non abbiamo bisogno di dichiarazioni a effetto. Abbiamo detto no a un contratto che:
- non prevede e valorizza le carriere per infermieri e altri professionisti ex legge n 43/2006;
- non recupera il potere d’acquisto e riconosce agli infermieri, ostetriche e altri professionisti sanitari, solo 8 euro in più, di aumento mensile dello stipendio tabellare, rispetto a un assistente;
- accetta – senza battere ciglio – una logica di sotto finanziamento che penalizza ogni giorno infermieri, ostetriche e altri professionisti sanitari.”
Nursing Up conclude: “Altri hanno scelto di dare il proprio assenso. Scelte legittime. Ma non si può oggi tornare sul palco con toni da paladini, dopo aver applaudito dietro le quinte”. Il sindacato Nursing Up ribadisce la sua posizione di coerenza e serietà, sottolineando l’importanza di azioni concrete, non a parole.
“Noi scegliamo la linea della serietà, della coerenza e dell’impegno ‘non stagionale’”, aggiunge Nursing Up, ricordando che gli infermieri italiani meritano molto di più di slogan e indignazioni intermittenti. “Nursing Up continuerà a battersi – senza doppi fondi e senza ambiguità – per contratti giusti, stipendi dignitosi e una sanità pubblica all’altezza dei suoi professionisti”.
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