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Infermiere e OSS si scontrano sulla somministrazione delle terapie.

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In una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA), un acceso litigio tra un infermiere e un Operatore Socio Sanitario (OSS) ha messo in luce le tensioni esistenti tra le due professioni quando si tratta della somministrazione delle terapie agli ospiti. L’accaduto ha sollevato interrogativi cruciali sulla definizione e il rispetto dei ruoli all’interno delle strutture dedicate all’assistenza ai pazienti fragili.

La controversia.

Il conflitto si è acceso durante la routine quotidiana nella RSA, quando l’infermiere ha contestato all’OSS la somministrazione della terapia. L’infermiere ha sostenuto con fermezza che gli OSS non possiedono le competenze necessarie per somministrare farmaci agli ospiti, evidenziando la possibilità di mettere a rischio la salute di pazienti fragili e vulnerabili. Dall’altro lato, l’OSS ha ribattuto facendo riferimento alla prassi consolidata all’interno della struttura, dove a suo dire è sempre stato permesso di somministrare le terapie.

Questa situazione ha messo in evidenza un problema di fondo: la confusione sui compiti e le responsabilità delle diverse figure professionali all’interno delle RSA.

L’intervento della Direzione.

Dopo il litigio, la Direttrice della struttura ha deciso di intervenire, richiamando l’infermiere per chiarire la questione. Durante l’incontro, l’infermiere ha espresso il suo disagio e la sua preoccupazione riguardo a quello che ha definito “puro abuso di professione”. La sua reazione è stata drastica: ha deciso di presentare le dimissioni, sottolineando che la sicurezza dei pazienti deve sempre venire al primo posto.

Riflessioni sul ruolo di Infermieri e OSS.

Questo episodio mette in luce l’importanza di una chiara definizione dei ruoli e delle competenze tra infermieri e OSS. Gli infermieri, formati attraverso un percorso accademico e professionale rigoroso, sono responsabili della valutazione e della somministrazione delle terapie, nonché della supervisione della salute dei pazienti. Al contrario, gli OSS hanno un’importante funzione di supporto e assistenza, ma le loro competenze non includono la somministrazione di farmaci, a meno che non sia specificamente contrassegnato dal protocollo della struttura e sotto la supervisione di un professionista sanitario.

La questione della formazione.

È ora più che mai fondamentale promuovere corsi di formazione e aggiornamento per tutto il personale delle RSA, affinché ci sia chiarezza e uniformità nelle procedure di lavoro. In questo modo, si potrà garantire non solo il rispetto delle normative vigenti, ma soprattutto la sicurezza e il benessere dei pazienti.

L’episodio accaduto nella RSA non è un caso isolato, ma rappresenta una questione che va affrontata con urgenza. La collaborazione e il rispetto reciproco tra le diverse figure professionali sono essenziali per assicurare un’assistenza di qualità. È responsabilità di tutte le parti coinvolte lavorare insieme per evitare situazioni di conflitto e garantire un ambiente di lavoro armonioso e, soprattutto, sicuro per i nostri pazienti più fragili.

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