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Il nodo del sospetto, l’Infermiere e la confessione dell’assassino.

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La chiamata.

Era una notte fredda e piovosa quando la centrale operativa del 118 ricevette una chiamata urgente. Marco Valli, un infermiere con la passione per i libri gialli, era in turno con l’autista soccorritore Giuseppe e il soccorritore Luca. La destinazione: un appartamento in periferia, dove un uomo di 43 anni era stato trovato impiccato.

Marco, con il suo sguardo acuto e la mente sempre pronta a cogliere dettagli insoliti, sapeva che quella notte sarebbe stata diversa. Mentre il furgone sfrecciava per le strade bagnate, non poteva fare a meno di pensare ai romanzi di Agatha Christie che divorava ogni sera.

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La scena del crimine.

Arrivati sul posto, i tre soccorritori si trovarono di fronte a una scena macabra. La vittima, Alessio Moretti, era legato per la gola a un termosifone, con un laccio stretto attorno al collo. La posizione del corpo, a circa 140 cm da terra, e la tensione del laccio facevano pensare a un suicidio, ma qualcosa non convinceva Marco.

“Un laccio così stretto non può essersi fatto da solo”, mormorò, osservando il nodo perfetto e la mancanza di segni di lotta nella stanza.

Il fratello sospetto.

Ad accogliere i soccorritori c’era Roberto Moretti, il fratello della vittima, un uomo imponente di 120 kg e 2 metri di altezza, appena uscito di galera. Roberto sembrava agitato, ma non piangeva. “Era depresso”, disse, evitando lo sguardo di Marco. “Avrebbe potuto farlo”.

Marco non era convinto. Perché Roberto era così calmo? E perché il laccio era così stretto, quasi professionale?

L’arrivo della polizia.

Poco dopo arrivarono gli agenti della Polizia di Stato, guidati dall’ispettrice Elena Conti, una donna determinata e con un fiuto infallibile per i dettagli. Anche lei notò subito che qualcosa non tornava. “Non è un suicidio”, disse, osservando il nodo e la posizione del corpo. “Qualcuno lo ha aiutato a morire”.

Marco ed Elena iniziarono a collaborare, unendo le loro competenze. Lui, con la sua conoscenza dei libri gialli e l’esperienza sul campo; lei, con il metodo e l’autorità della polizia.

Gli indizi.

Mentre gli agenti perquisivano l’appartamento, Marco notò un dettaglio che gli altri avevano ignorato: un piccolo graffio sul termosifone, come se qualcuno avesse usato un attrezzo per stringere il laccio. Poi, in un angolo della stanza, trovò un pezzo di corda identica a quella usata per il nodo.

Roberto, intanto, continuava a sostenere la tesi del suicidio, ma i suoi movimenti nervosi e le risposte evasive lo rendevano sempre più sospetto.

L’eredità.

Le indagini rivelarono che Alessio e Roberto erano in lite per un’eredità lasciata dal padre. Alessio, un uomo tranquillo e benestante, aveva deciso di non condividere nulla con il fratello, appena uscito di prigione. Roberto, dal canto suo, aveva bisogno di soldi per ricominciare.

Ma c’era un altro dettaglio: Alessio aveva un’assicurazione sulla vita, e Roberto era il beneficiario.

La confessione.

Sotto la pressione delle prove e delle domande incalzanti di Elena, Roberto alla fine cedette. “Non volevo farlo”, disse, con gli occhi pieni di rabbia e rimorso. “Ma lui mi ha umiliato. Mi ha trattato come un estraneo, dopo tutto quello che ho passato”.

Aveva usato la sua forza per stringere il laccio, poi aveva inscenato il suicidio per incassare l’eredità e l’assicurazione. Ma non aveva fatto i conti con l’occhio attento di Marco e l’intuito di Elena.

L’epilogo inatteso.

Con Roberto in manette, Marco tornò alla sua vita da infermiere, ma quella notte gli aveva lasciato un segno. Aveva vissuto un vero giallo, e per la prima volta si chiese se non fosse il caso di scrivere lui stesso una storia.

Mentre riposava a casa, con un libro giallo in mano, sorrise. “Forse”, pensò, “la realtà è più intrigante di qualsiasi romanzo”.

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  • AngeloRikyDelVecchio-1-copia Il nodo del sospetto, l'Infermiere e la confessione dell'assassino.

    Angelo Riky Del Vecchio è autore di oltre 20.000 articoli scritti in oltre 30 anni di carriera giornalistica. E' Infermiere Magistrale, Scrittore, Giornalista e Formatore. Ha diretto e fondato il quotidiano sanitario Nurse24.it e oggi dirige il quotidiano AssoCareNews.it. Ha la passione per la scrittura, la lettura e la formazione.

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Angelo Riky Del Vecchio è autore di oltre 20.000 articoli scritti in oltre 30 anni di carriera giornalistica. E' Infermiere Magistrale, Scrittore, Giornalista e Formatore. Ha diretto e fondato il quotidiano sanitario Nurse24.it e oggi dirige il quotidiano AssoCareNews.it. Ha la passione per la scrittura, la lettura e la formazione.

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