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CCNL Sanità: il Governo ignora le richieste, per la Uil rischio atto unilaterale.

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Il 20 febbraio 2025, a un mese dall’ultimo incontro, l’ARAN ha convocato le organizzazioni sindacali per discutere il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2022-2024. Tuttavia, l’incontro ha confermato una netta chiusura da parte del Governo, che non ha previsto alcun aumento delle risorse per il personale sanitario, sociosanitario e amministrativo.

Dagli “eroi” alla dimenticanza.

Nel giorno dell’anniversario della pandemia da Covid-19, la decisione di non stanziare fondi aggiuntivi per chi è stato in prima linea durante l’emergenza sanitaria suona come un’offesa. Gli stessi lavoratori che venivano chiamati “eroi” oggi sono trattati come un peso per lo Stato.

Ma il problema non è solo economico: il Governo ha riproposto lo stesso testo della pre-intesa, già bocciato, senza alcuna modifica. Questo atteggiamento ha portato nuovamente a una spaccatura tra le sigle sindacali:

Favorevoli alla firma: CISL FP, FIALS e NURSIND.
Contrari alla firma: FP CGIL, UIL FPL e NURSING UP.

L’assenza di una maggioranza ha impedito di siglare l’accordo.

Verso un’imposizione dall’alto?

La situazione si è aggravata con la possibilità che il Governo proceda con un atto unilaterale, forzando l’approvazione del contratto senza il consenso della maggioranza dei sindacati. Ancora più grave è il fatto che una minoranza del tavolo sindacale sembra pronta ad appoggiare questa decisione, indebolendo il confronto democratico e la contrattazione collettiva.

Le proposte ignorate dal Governo.

A chi accusa i sindacati contrari di ostruzionismo politico, rispondiamo con proposte concrete, che il Governo ha scelto di ignorare:

1️⃣ Anticipare al 2024 il 2% delle risorse già previste per il 2025.
2️⃣ Ridurre la tassazione sul salario accessorio.
3️⃣ Azzerare o ridurre le imposte sul rinnovo contrattuale.
4️⃣ Abolire l’articolo 23, comma 2, della Legge Madia per recuperare risorse.
5️⃣ Applicare i pareri della Corte dei Conti sul welfare aziendale.

Se anche solo una parte di queste misure fosse stata accolta, sarebbe stato un segnale di attenzione verso i lavoratori e le lavoratrici, soprattutto in una giornata dal forte valore simbolico.

UIL FPL: no ai compromessi al ribasso.

Di fronte all’arroganza del Governo, la UIL FPL non si piega e continua a lottare per una contrattazione equa e rispettosa dei lavoratori. La battaglia non si ferma qui.

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