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Ospizio degli orrori: ieri il Riesame per i 6 Operatori Socio Sanitari di Villa Daniela.

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Si è svolto ieri davanti al tribunale del riesame di Roma l’udienza per i sei operatori sociosanitari della casa di riposo Villa Daniela di Latera, sottoposti a misure cautelari personali dal 21 gennaio scorso. Le accuse sono gravi: maltrattamenti sugli anziani ospiti della struttura, con l’aggravante della violenza sessuale per uno degli arrestati.

Le accuse e le difese.

Le posizioni più delicate riguardano tre operatori, attualmente in custodia cautelare in carcere. Tra questi spicca Mirko Tosi, 36enne di Tuscania, difeso dall’avvocato Giovanni Labate. Tosi è accusato non solo di maltrattamenti, ma anche di violenza sessuale nei confronti di un’anziana ospite, molestata pesantemente sotto gli occhi delle telecamere nascoste. Le registrazioni, effettuate tra luglio e ottobre, documenterebbero episodi di abusi e maltrattamenti all’interno della struttura.

In carcere anche Carmine Battiloro, 23enne di Pitigliano, e Marinela Ciasar, 52enne di Marta, difesi rispettivamente dagli avvocati Ylenia Porciani e Giuseppe Bacci. Entrambi sono accusati di maltrattamenti.

Altri tre operatori sono stati interdetti dalla professione per un anno: Tommaso Curio (59 anni, di Ischia di Castro), difeso da Piero Ceccarelli, Daniele Ronchini e Eugenia Monelli (31 anni, di Acquapendente), difesa dall’avvocato Angelo Di Silvio. Domenico Renzetti (49 anni, di Onano), difeso dallo stesso Di Silvio, è stato sospeso dal lavoro per sei mesi.

Le indagini in corso.

Nonostante l’udienza odierna, le indagini sono ancora in pieno svolgimento. Il pubblico ministero Flavio Serracchiani ha recentemente nominato un consulente informatico che, nei prossimi giorni, inizierà a esaminare i contenuti di smartphone e altri dispositivi riconducibili agli indagati. Tra questi, spicca anche il nome del direttore della struttura, Mariano Perugini, attualmente indagato a piede libero e difeso dall’avvocato Enrico Valentini. Perugini è accusato di aver minacciato un’operatrice sociosanitaria con le parole: “Se sparli, ti rovino”.

Le linee difensive.

I difensori degli indagati puntano a ottenere la revoca o l’alleggerimento delle misure cautelari, ritenute eccessive. Oltre a sostenere che non sussistono più i presupposti per una custodia così severa, gli avvocati intendono sollevare obiezioni riguardo ai problemi tecnici dei filmati raccolti dalle telecamere spia. Le copie destinate agli indagati, infatti, presenterebbero difetti audio che, secondo alcuni legali, potrebbero costituire una lesione del diritto di difesa. Tuttavia, gli originali delle registrazioni restano a disposizione presso il palazzo di giustizia.

Il clima nella comunità.

La vicenda ha scosso profondamente la comunità locale e sollevato interrogativi sull’efficacia dei controlli nelle strutture dedicate alla cura degli anziani. Villa Daniela, da luogo di accoglienza e assistenza, si è trasformata nell’epicentro di un caso giudiziario che potrebbe ridefinire le modalità di gestione delle case di riposo in Italia.

Il tribunale del riesame di Roma sarà ora chiamato a decidere se confermare o meno le misure cautelari, in un processo che si preannuncia complesso e delicato.

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