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Intollerabili aggressioni nei confronti di Medici, Infermieri e OSS.

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Gentile Redazione,

ho letto con grande interesse e preoccupazione l’articolo relativo all’episodio di violenza avvenuto al Pronto Soccorso dell’ospedale Borgo Trento di Verona. Questo ennesimo caso di aggressione ai danni del personale sanitario non solo è intollerabile, ma evidenzia una problematica sistemica che richiede interventi urgenti e strutturati.

Come professionisti del settore sanitario, infermieri, medici e operatori socio-sanitari si trovano ogni giorno a fronteggiare situazioni ad alto rischio, spesso senza gli strumenti adeguati per gestire pazienti aggressivi o in stato di crisi. L’episodio descritto nell’articolo è emblematico: un paziente, inizialmente in stato di incoscienza, si è risvegliato in modo violento, causando danni fisici e materiali. Nonostante il tentativo di gestire la situazione con una sedazione parziale, il personale si è trovato impreparato a contenere l’escalation della violenza, rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine.

Questo caso dimostra che non basta reagire alle aggressioni: è necessario prevenirle e gestirle in modo professionale prima che degenerino. Programmi di formazione come il PIAM (Preventive Intervention Aggression Management) rappresentano una soluzione concreta e basata sull’evidenza. Il PIAM non si limita a insegnare tecniche di contenimento fisico, ma fornisce al personale sanitario gli strumenti per:

Riconoscere i segnali di escalation (es. agitazione, linguaggio aggressivo) e intervenire tempestivamente.

Applicare tecniche di de-escalation per calmare il paziente e ridurre la tensione.

Utilizzare interventi fisici solo come ultima risorsa, in modo sicuro e rispettoso dei diritti del paziente.

Creare un ambiente di lavoro più sicuro attraverso una cultura della prevenzione e del rispetto.

Inoltre, il PIAM include un supporto psicologico per il personale coinvolto in episodi di aggressione, aiutandolo a superare il trauma e a tornare al lavoro in sicurezza.

La domanda posta nell’articolo è più che legittima: è arrivato il momento di adottare provvedimenti più severi per tutelare chi lavora in prima linea? La mia risposta è sì, ma non solo attraverso misure punitive o repressive. È fondamentale investire nella formazione del personale e nella prevenzione delle aggressioni, perché solo così possiamo garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutti.

Spero che questo episodio possa servire da stimolo per avviare un dibattito costruttivo e per promuovere l’adozione di programmi come il PIAM in tutti gli ospedali italiani. La sicurezza del personale sanitario non è negoziabile, e il PIAM rappresenta un passo concreto verso questo obiettivo.

Carmine Cipriano, lettore

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