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Pisa, pronto soccorso al collasso: le cause del sovraffollamento e il “paradosso di Cisanello”.

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Ambulanze in fila, pazienti in attesa per ore e barelle nei corridoi: la situazione del pronto soccorso dell’ospedale Cisanello di Pisa sta raggiungendo livelli critici. Negli ultimi giorni, l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup) ha dovuto aprire d’urgenza dodici nuovi posti letto per gestire l’emergenza, ma il sovraffollamento sembra non dare tregua.

Cosa sta succedendo a Cisanello?

La situazione di sovraccarico è diventata insostenibile: ieri pomeriggio erano ben 38 i pazienti in attesa di un posto letto, nonostante l’apertura delle nuove degenze. Il fenomeno non è episodico, ma si ripresenta puntualmente ogni lunedì, quando l’ospedale deve fare i conti con i ricoveri rimasti in sospeso dalla settimana precedente.

L’Aoup, pur riconoscendo le difficoltà, ribadisce che i pazienti più critici ricevono l’assistenza necessaria: chi arriva in codice uno (ex codice rosso) viene trattato immediatamente, i pazienti in codice due (ex giallo) attendono mediamente un’ora, mentre chi necessita di ricovero viene ospitato in stanze sotto controllo medico fino alla disponibilità di un letto. Tuttavia, per gli altri pazienti i tempi di attesa si allungano notevolmente, con persone costrette a sostare in pronto soccorso per oltre 24 ore.

Le cause del sovraffollamento.

Il problema ha radici profonde e multifattoriali:

  • Carenza di posti letto nei reparti di medicina: molti pazienti restano bloccati in pronto soccorso in attesa di un ricovero.
  • Mancanza di assistenza territoriale: molte persone si recano in ospedale per esami e visite che non riescono a ottenere tramite la sanità di base.
  • Afflusso da altre province: Cisanello è un punto di riferimento non solo per Pisa e provincia, ma anche per pazienti provenienti dalla Versilia, dalla Lucchesia e dal Livornese.

Il “paradosso di Cisanello”.

L’ospedale pisano è vittima della sua stessa efficienza. La qualità delle prestazioni offerte e la possibilità di effettuare esami che la sanità territoriale non riesce a garantire attirano pazienti da tutta la Toscana, contribuendo al sovraffollamento del pronto soccorso. Un paradosso che evidenzia le criticità del sistema sanitario regionale: se da un lato Cisanello è un’eccellenza, dall’altro il suo sovraccarico mette in difficoltà il personale e compromette i tempi di cura per i pazienti meno gravi.

Possibili soluzioni.

Per alleviare la pressione sul pronto soccorso servirebbero interventi strutturali, tra cui:

  • Potenziamento della sanità territoriale, per ridurre l’afflusso di pazienti che potrebbero essere gestiti altrove.
  • Aumento dei posti letto nei reparti di medicina, per evitare che i pazienti restino bloccati in pronto soccorso.
  • Ottimizzazione dei percorsi di emergenza, con un miglior coordinamento tra ospedali e servizi territoriali.

La crisi di Cisanello è solo la punta dell’iceberg di un problema diffuso in tutta Italia. Senza un intervento strutturale, il sovraffollamento dei pronto soccorso rischia di diventare la norma, con ripercussioni gravi sulla qualità dell’assistenza sanitaria.

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